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Covid-19: «La filiera del vaccino sarà blindata per proteggerla dal rischio-furti»

Il tradizionale appuntamento con la Drug Supply Chain quest'anno aveva un tema obbligato: la logistica dei vaccini. Tanti gli aspetti affrontati, a partire da quelli legati alla sicurezza, garantiti con l'intervento dell'esercito che si occuperà della distribuzione dei vaccini a temperatura standard dalla base di Pratica di Mare ai 1.500 hub territoriali. A quella dei vaccini a temperatura estrema verso verso i 300 punti individuati provvederà direttamente l'azienda produttrice

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«La filiera di distribuzione dei vaccini Covid-19 non sarà immune al rischio di furti». A lanciare l’allerta è Domenico Di Giorgio, dirigente Area Ispezioni e certificazioni di AIFA, nell’ambito della Drug Supply Chain 2020. «Una volta arrivato in Italia il vaccino sarà stoccato in strutture non particolarmente protette come le ASL, motivo per cui non possiamo escludere la possibilità che vi siano dei tentativi di furto del prodotto» ha dichiarato il dirigente, salvo poi sottolineare come «la filiera sarà blindata proprio per scongiurare questo rischio».

Sono mesi di grande stress per la logistica che si sta preparando a quella che, con tutta probabilità, sarà la più grande sfida mai affrontata sino ad oggi: la distribuzione dei vaccini Covid-19. Un’operazione che si preannuncia già piuttosto complessa per via delle bassissime temperature cui il vaccino deve essere conservato e per la rapidità con la quale deve essere portato a destinazione e somministrato.

Barbara Michini, legale esperta di diritto dei trasporti, della logistica e del turismo, nel suo intervento al Drug Supply Chain ha sottolineato invece l’urgenza di «elaborare protocolli, contratti e best practices in grado di limitare tutti i possibili aspetti patologici della distribuzione del vaccino».

Le aziende della logistica e del cargo aereo si stanno già muovendo per garantire che «la più grande campagna di vaccinazione» – come l’ha definita il Commissario Domenico Arcuri – possa essere portata a termine con successo. Organizzazione delle strutture e formazione del personale sono tra gli aspetti principali sui quali urge prepararsi e la tecnologia corre in soccorso. Termocamere e sistemi di rilevamento della temperatura saranno fondamentali per garantire il mantenimento delle temperature necessarie affinché il vaccino non perda la sua efficacia, «ma serve collaborare e trovare allineamento sugli standard da mantenere» spiega Elisabetta Sicuro, Business Development Manager di Emirates Sky Cargo

Lo scorso 2 dicembre il Parlamento ha approvato il piano strategico di vaccinazione anti-Sars-CoV-2/Covid-19 che prevede il coinvolgimento delle forze armate per quanto riguarda la pianificazione di vettori, modalità e logistica nella distribuzione dei vaccini relativi alla catena del freddo standard. «Nella definizione dei piani di fattibilità e delle forniture di tutte le attrezzature/strumenti/materiale necessari – si legge nel documento – sono stati considerati diversi aspetti, tra cui la catena del freddo estrema (-20/-70°C) per la conservazione di alcuni vaccini (vaccini a mRNA) o catena del freddo standard (tra i 2 e gli 8 °C), il confezionamento dei vaccini in multi-dose e la necessità o meno di diluizione».

Per i vaccini che necessitano di catena del freddo standard si adotterà un modello di distribuzione “hub and spoke”, con un sito nazionale di stoccaggio – il sito della Difesa di Pratica di Mare – e una serie di siti territoriali di secondo livello verso i quali la distribuzione avverrà appunto con il contributo dell’esercito. Complessivamente si calcola che, tra ASL, farmacie e presidi ospedalieri, gli hub territoriali saranno circa 1.500, vale a dire uno ogni trentamila abitanti. Per i vaccini che necessitano di catena del freddo estrema, invece, la consegna – si legge esplicitamente nel piano – «verrà curata direttamente dall’azienda produttrice» presso 300 punti vaccinali, condivisi con le Regioni e le Province Autonome.

L’acquisizione di siringhe, aghi e diluenti, nei casi in cui non siano già forniti direttamente dall’azienda produttrice del vaccino, secondo quanto emerso dalle linee guida, sarà invece eseguita «sia tramite joint procurement europeo, sia attraverso la richiesta di offerta pubblica già emessa dagli uffici del Commissario per l’emergenza Covid-19. A ciò si aggiunge la necessità di fornire il materiale ritenuto essenziale per lo svolgimento delle sedute vaccinali (DPI per il personale delle unità mobili, disinfettante, cerotti etc.)», ma anche questo sarà di competenza del Commissario Straordinario.

Elisa Bianchi

K44 RISPONDE… ALLE DOMANDE SULLA LOGISTICA DEI VACCINI
Quali criticità deve affrontare la movimentazione, lo stoccaggio e la distribuzione dei vaccini? Attraverso quali soluzioni saranno risolte? Chi curerà, traccerà e sorveglierà gli spostamenti tra hub centrale e strutture territoriali? E più in generale quale impatto produrrà questa enorme sfida organizzativa sugli altri momenti della filiera? Tutte domande a cui tenterà di rispondere K44 Risponde, con l’aiuto di Clara Ricozzi e Marco Comelli, rispettivamente presidente e segretario generale dell’OITA, on line a partire dalla ore 19 di lunedì 14 dicembre.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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