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L’uso del tachigrafo per multare l’eccesso di velocità: l’Europa è contraria |K44 Risponde

La normativa comunitaria spiega cosa deve fare il tachigrafo e indica in quali casi le sue registrazioni possono servire per elevare multe. E tra questi casi c'è lo sforamento dei tempi di guida e di riposo, ma non il superamento dei limiti di velocità. Ecco perché la Commissione UE ha chiesto all'Italia di cambiare. E se non si adeguasse potrebbero sorgere non pochi problemi

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Il metodo italiano di multare i camion che superano i limiti di velocità sulla base dei dati del tachigafo non piace all’Europa. Prova ne sia che la Commissione europea ha inviato al nostro paese una lettera con cui di fatto gli concede due mesi per giustificare il suo operato, perché in caso contrario chiederà alla Corte di Giustizia dell’Unione europea se la normativa italiana sia contraria a quella comunitaria e quindi da eliminare.

Se tale prospettiva dovesse concretizzarsi si aprirebbero scenari complessi, anche perché ci sarebbe il rischio di vedere tante aziende chiedere di riavere indietro quanto versato sulla base di una norma che di fatto non doveva esistere.

Nell’attesa di questo scenario K44 Risponde ha cercato di comprendere cosa accade oggi e, più precisamente, in che modo viene utilizzato il tachigrafo in relazione alla velocità.

Così, con l’aiuto di Paolo Moggi, responsabile QSA del Gruppo Federtrasporti, e di Alessio Sitran, responsabile delle relazioni istituzionali di Continental VDO, andremo a scoprire che il tachigrafo registra i superamenti che eccedono la velocità di taratura (quella massima consentita è di 90 km/h) per più di 60 secondi. E che per ognuna di queste “anomalie”, il tachigrafo rileva gli eventi più gravi (quelli cioè con velocità media più elevata) sia per ciascuno degli ultimi 10 giorni sia per gli ultimi 365 giorni.
Mentre l’avvocato Massimo Campailla, docente di diritto dei trasporti e della logistica all’Università di Ferrara, ci aiuterà a comprendere sia quali saranno le prossime mosse della procedura attivata con la lettera di messa in mora, sia cosa potrebbe accade al termine di questo contenzioso.

Detto altrimenti, cosa rischia l’Italia da questa situazione? E i singoli trasportatori che hanno versato delle multe nel rispetto di una norma poi cancellata dall’ordinamento, potrebbero avere diritto un risarcimento? Seguite il videocast e avrete più di una risposta.

Buona visione!

I video presenti nel programma sono stati registrati prima dell’emergenza Covid-19

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

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