L’autotrasporto va. Anche il DCPM 24 ottobre, in vigore dal 26 ottobre e fino al 24 novembre (salvo proroghe), non pone, a prescindere dalla chiusura delle trattorie alle 18, grandi limiti operativi all’autotrasporto e anzi restano consentite anche attività vietate lo scorso marzo. Viene infatti ribadito che «sull’intero territorio nazionale tutte le attività produttive industriali e commerciali», compreso quindi l’autotrasporto, possono continuare la loro attività , seppure nel rispetto del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020 e, per quanto riguarda l’autotrasporto, il protocollo nel settore del trasporto e della logistica sottoscritto il 20 marzo 2020.
Inoltre, contrariamente a quanto accaduto in primavera, continuano i corsi abilitanti e le prove teoriche e pratiche effettuate dagli uffici della motorizzazione civile e dalle autoscuole, nonché i corsi per l’accesso alla professione di trasportatore su strada di merci e viaggiatori e i corsi sul buon funzionamento del tachigrafo svolti dalle stesse autoscuole e da altri enti di formazione. Rimangono consentiti anche i corsi di formazione e i corsi abilitanti o comunque autorizzati o finanziati dal ministero delle infrastrutture e dei Trasporti.
Infine, tutti quei vincoli previsti per le persone che hanno soggiornato o transitato, nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia, in una serie di Stati o territori a rischio, non si applicano all’equipaggio dei mezzi di trasporto e al personale viaggiante. Insomma, l’autotrasporto va, anche perché evidentemente non se ne può fare a meno.