Settembre conferma il trend positivo degli ultimi mesi del mercato dei veicoli commerciali. Numeri frutto di un effetto rimbalzo di quanto perso nei primi mesi dell’anno, investiti dalla crisi da Covid.
Le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche Unrae (l’Associazione delle Case automobilistiche estere), indicano 16.170 veicoli con ptt fino a 3,5t immatricolati, in aumento del 18,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ciononostante i primi 9 mesi dell’anno vanno in archivio in flessione del 22%, con una perdita di circa 30.000 unità, e 105.120 immatricolazioni (lo scorso anno erano 134.795 del gennaio-settembre).
«Le consegne rimandate nei mesi del lockdown – afferma Michele Crisci, Presidente Unrae – hanno riportato il mercato dei veicoli commerciali in territorio positivo, confermando i primi segnali emersi nel periodo estivo. L’esigenza pressante di rinnovare un parco circolante ancora molto anziano, costituito per il 47% da veicoli ante Euro 4, sta accompagnando il trend naturale delle immatricolazioni con incrementi a doppia cifra in settembre per tutti i canali di vendita».
Crisci rimane scettico sui numeri previsti per fine anno «con un mercato in calo di oltre il 20%, ben poco si potrà incidere sui risultati finali, che presenteranno comunque una flessione preoccupante. Si tratta di un comparto che ha dimostrato molte volte – e ancor più durante il lockdown – di essere centrale per la movimentazione delle merci e per lo sviluppo economico del Paese».
L’analisi della struttura del mercato dei primi 8 mesi (con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione) conferma flessioni consistenti per tutti i canali di vendita.
Sotto il profilo delle alimentazioni, pesanti perdite interessano tutte le motorizzazioni tradizionali, mentre crescono i veicoli ibridi anche se ancora con numeri poco significativi, ora raggiungono il 2,5% di rappresentatività sul mercato.