È innegabile. La pandemia ha cambiato le abitudini di tutti facendo emergere nuovi bisogni, esigenze, timori e percezioni. Interrogativi che sono stati analizzati e contenuti nel secondo Osservatorio Mobilità e Sicurezza di Continental, presentato oggi e realizzato nel mese di settembre in collaborazione con l’istituto di ricerca Euromedia Research.
La pandemia e i suoi strascichi, hanno minato il sentimento di fiducia degli italiani: a fronte di un 47,4% di italiani che prova ancora emozioni positive di speranza, tranquillità, sollievo e felicità, diffuse soprattutto tra i cittadini con più di 65 anni, c’è un 45,6% di cittadini che prova emozioni negative come ansia, paura e fastidio, stati d’animo che emergono con particolare forza tra coloro che fanno gli autisti di professione (a tal proposito invitiamo a leggere il Sondaggio |Quali situazioni fanno salire l’ansia? Parola agli autisti ndr).
Il 53% degli autisti di veicoli industriali intervistati è convinto che l’emergenza Covid abbia portato cambiamenti importanti nella propria categoria di lavoro (in particolar modo tra coloro che risiedono nel Sud Italia e nelle isole): di questi, il 41,5% riferisce di cambiamenti in positivo, come meno auto per le strade, maggiore attenzione alle norme sanitarie e alla sanificazione, più prudenza, assenza di assembramenti sui mezzi pubblici; mentre il 37,7% parla di cambiamenti in negativo, dati soprattutto dalla diminuzione del lavoro e degli stipendi, da molte più restrizioni, dall’isolamento forzato.
E il futuro descritto da questi, non è tra i più rosei: il 41% crede che il settore del trasporto merci e trasporto persone vivrà una lunga fase di stallo (dovuta anche alle nuove norme di distanziamento sociale), a fronte di un 27% che conta che entro la fine del 2020 si possa tornare ai livelli pre-Covid. Spicca inoltre un dato di sconforto verso gli ultimi sviluppi legati all’epidemia come il riacuirsi dei casi positivi, le mancanze di coordinamento per mantenere sotto controllo i contagi, l’assenza di proposte economiche per mettere un freno alla crisi e il comportamento sconsiderato dei più, che fa temere che quel sentimento di paura che caratterizza la categoria resterà, purtroppo, ancora a lungo.
Sotto il capitolo sicurezza stradale, il 75% dei cittadini che oggi si sente sicuro delle proprie capacità alla guida rappresenta un -12% rispetto all’anno precedente. Tra i meno tranquilli gli over 65, gli stessi che in emergenza Covid-19 hanno ripreso a guidare le loro autovetture al fine di evitare i mezzi pubblici o in sharing.
Da cosa dipende la sicurezza stradale secondo i cittadini? L’elemento più importante per garantire sicurezza stradale, come lo scorso anno, viene ricondotto alla figura del guidatore (48,8%). Seguono poi i freni (10,2%), i sensori e i sistemi di guida assistita (8,8%, menzionati in particolare dai motociclisti), le cinture di sicurezza (8,1%, menzionate soprattutto dagli autisti di professione) e gli pneumatici (6,7%).
Il 96,4% attribuisce agli pneumatici una forte importanza sul piano della sicurezza stradale e oltre l’85% dichiara di prestarvi molta attenzione (soprattutto uomini, di età compresa tra i 45 e i 64 anni, residenti nel Sud e in aree periferiche).