Un uomo di 40 anni, Simonpietro Toni, dipendente come magazziniere alla Lomar, un’azienda di Carpi che produce biancheria intima, pigiami e costumi, è stato investito un camion in manovra e ha perso poco dopo la vita. L’uomo, che aveva 40 anni ed era residente a Soliera (Modena), stava provvedendo, intorno a mezzogiorno, alle operazioni di scarico di un altro semirimorchio, quando un altro camion parcheggiato alle sue spalle si è mosso. Il sessantaquattrenne autista alla guida del veicolo, purtroppo, non si è accorto della sua presenza e ha finito per investirlo.
I soccorsi giunti in tempi molto brevi sul posto (anche tramite l’elisoccorso) hanno cercato di fare il possibile per tenere in vita il giovane magazziniere, ma non c’è stato nulla da fare.
Dietro l’incidente una banale, seppure fatale distrazione, che però qualcuno ha voluto identificare come sintomatica di un sistema più generale di cose. Roberto Giardiello, sindacalista della Femca Cisl Emilia Centrale, se la prende in particolare con la fretta e la velocità che vengono imposte ai ritmi lavorativi. Il sindacalista, seppure attivo nel settore del tessile, puntualizza come siano a rischio soprattutto le attività legate alla logistica e aggiunge che per tale ragione «tutti i diversi soggetti che entrano e lavorano nelle aziende (appaltatori, artigiani, corrieri, trasportatori, ecc.) devono essere formati e informati preventivamente sulle procedure di sicurezza, sulle quali devono vigilare le imprese appaltanti».
Su quanto accaduto e per individuare eventuali responsabilità sta indagando la magistratura.