È passata un’estate intera senza che l’autotrasporto abbia ottenuto dal governo qualcosa di quanto preteso. Fatta eccezione per le deduzioni forfettarie – che comunque interessano una parte dell’universo del settore – riportate a 48 euro, in modo da consentire a tanti piccoli imprenditori di alleggerire il proprio carico fiscale.
Nel frattempo, però, è successo qualcosa di nuovo, anzi di antico: il calcolo dei costi di esercizio, affidato dal ministero a una società esterna di consulenza (Ernst&Young, è giunto al termine. Quindi le difficoltà tecniche, a questo punto, sono venute: ciò che serve, come si dice, è la volontà politica. Ed ecco che Unatras prende la balla al balzo per scrivere alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, per ricordarle che «non è più procrastinabile l’immediata ripubblicazione dei valori indicativi di riferimento dei suddetti costi, da parte della competente Direzione Generale Trasporto Stradale e Intermodalità del Ministero».
Ma come in ogni lettera di lagnanze e di richiesta di attenzione che si rispetti anche quella firmata dal presidente Amedeo Genedani contiene l’elenco di tutto quanto l’autotrasporto attende da ormai da mesi. A partire dall’approvazione di una norma che tenga a freno l’allungamento dei tempi di pagamento, norma peraltro proposta dalla stessa ministra – si ricorda nella lettera – ma poi defenestrata dal DL Semplificazioni, senza peraltro concepire o interloquire con le associazioni rispetto a un paracadute alternativo.
Infine, Unatras sottolinea «la necessità e urgenza di conoscere qual è l’intendimento» della ministra del Governo tutto in merito alla proposta – definita «scellerata» del ministro dell’Ambiente Costa, relativa al riallineamento progressivo delle accise del gasolio con quelle sulla benzina. Proposta che – si scrive – «se si sommasse all’eliminazione del rimborso accise sul gasolio per i veicoli euro 3 dal 01/10/20 e per i veicoli euro 4 dal 01/01/21, costituirebbe un doppio colpo inaccettabile per le imprese del settore».
Genedani sostiene che, piuttosto che realizzare l’intendimento di Costa, sarebbe invece più opportuno, dopo aver istituito – su impulso della stessa ministra – il Fondo nazionale per il rinnovo veicoli con una prima dotazione per il biennio 2020-21 di 122 milioni di euro, «prevedere ulteriori risorse per incentivi agli investimenti che permettano al comporto la graduale ma completa sostituzione del parco veicolare con mezzi green, più sicuri e tecnologicamente avanzati».