Accompagnato da giudizi critici controversi, l’ultimo lavoro di Kieran Hebden – in arte Four Tet – non fa che confermare la cifra stilistica del musicista-produttore londinese, quella cioè di un’elettronica dolce, magica ed emozionale, influenzata dalle sue origini indiane. Gli si rimprovera di rifugiarsi in quella folktronica che è indubbiamente la sua comfort zone, ma se una cosa riesce bene perché rinunciarvi? Il tappeto di suoni srotolati in brani come “Baby” (con la partecipazione in voce di Ellie Goulding), “Harpsichord” o “School” trasmette gioia e serenità; Four Tet dipinge la sua tela musicale con colori vivaci, lasciando poco spazio all’improvvisazione e costruendo meccanismi ad orologeria, come fiori che sbocciano sotto il sole. Se dobbiamo proprio fare una critica avremmo un po’ asciugato il tutto: sedici brani sono eccessivi, soprattutto se accompagnati nel doppio LP da un intero lato del disco composto solamente da locked grooves, ossia una raccolta di sample della durata di qualche decina di secondi. Ma crediamo si tratti solo di generosità mascherata.
MUSICA | Sixteen Oceans di Four Tet
L’elettronica minimalista di Kieran Hebden colpisce ancora nel segno
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3.5 Giudizio |
Autore: Four Tet Titolo: Sixteen Oceans Editore: Text Records Prezzo: 8,99 € (MP3 online – Itunes) |
3.5 Giudizio |
Autore: Four Tet Titolo: Sixteen Oceans Editore: Text Records Prezzo: 8,99 € (MP3 online – Itunes) |