L’estate 2020 è stata sicuramente funestata dal Covid-19. Incertezze economiche e preoccupazioni circa la situazione sanitaria e lavorativa hanno fatto sì che molti italiani abbiano optato per trascorrere il periodo di ferie o in qualche località turistica poco distante da casa o per restare direttamente a casa propria.
E gli autotrasportatori, come si sono comportati? Come il Covid-19 ha influenzato le scelte vacanziere (se realmente sono riusciti a spegnere i loro veicoli) degli autisti professionisti che in pieno lockdown o non si sono mai fermati o hanno subìto stravolgimenti nelle pianificazioni dei loro viaggi?
Per capire com’è trascorsa l’estate nel mondo dell’autotrasporto è stato proposto un sondaggio a 29 gruppi Facebook (Fast Autotrasporto, Logistica, Spedizioni, Appalti e Servizi, I Camionari del Porto, Camionisti informati, Camionisti ovunque, Noi camionisti nell’anima, Fratelli camionari, Truck driver, Vita di strada missione camionista, Buona strada Lady Truck, Over the top – Fratelli dell’asfalto, Camionisti per passione, L’impiegato del volante, I padroni dell’asfalto, Megaconsorzio per la sopravvivenza, Camionista x passione, Gli amici del bestione, Camionisti in movimento, I bisonti della strada, Camionisti del sud, Team drivers, i bisonti della strada, Over the top – missione camionista, The Volvo from Italy, Gli amici dei raduni, Passione Iveco, Il re dell’asfalto, Cava & cantiere: una scelta di vita e Camion Mania, oltre alla pagina personale di Guido UeT), ottenendo una cinquantina di riposte.
Il post di Guido UeT «Quest’anno il Covid-19 ha stravolto la vita di tutti, anche in questi momenti di pausa e riposo: molte aziende sono rimaste aperte, altre chiuse per tutto il mese e altre, purtroppo, hanno chiuso definitivamente. Io, personalmente, mi sono preso un paio di settimane di pausa, ma ho preferito rimanere a casa. E voi? Come avete passato le ferie o che programmi avete?».
Ecco quanto è emerso:
- Molti hanno deciso di rimanere a casa: la maggior parte delle persone che ha risposto al sondaggio quest’anno ha preferito trascorrere le vacanze con la propria famiglia nella propria dimora (18/52) concedendosi qualche gita fuori porta «Una settimana con solo un paio di gite in montagna…».
- Diversi non hanno fatto ferie: sono in tanti gli autotrasportatori che hanno continuato a lavorare e che non si sono ancora presi una pausa (9/52) «Io sono rimasto a lavoro, mi sono fermato solo il 15 e il 16, ma comunque sono stato a casa».
- Chi ha deciso di spostarsi, è rimasto in Italia: tra gli autisti andati in ferie, diversi hanno optato per trascorrere le vacanze nel Bel Paese (6/52) «Io ho fatto 3 settimane di ferie dal 20/7al 8/8 di 10 giorni al mare a Cesenatico relax, si vive una volta sola. Buone ferie».
- Oltre confine: solo una persona ha dichiarato di aver l’estero per trascorrere le proprie vacanze. «Croazia per 15 giorni e tampone negativo al rientro. Durante il lockdown ho avuto la possibilità politica, perché evidentemente nn era un problema sanitario, di girare Spagna, Francia, Portogallo in piena pandemia. Ora per le mie ferie qualcuno voleva farmi desistere dal trascorrerle in Croazia? No grazie, se ci sono potuto andare per lavoro, ci vado pure per relax!!!».
Insomma, c’è un po’ di tutto, ma emerge anche tanto dalle risposte un senso di responsabilità, un fare i conti con il presente e con le difficoltà. Tutto bene: l’importante infatti è soprattutto staccare la spina e non tanto dove si consumano le ferie, anche se comunque, prima o poi, andrebbero fatte, perché aiutano a state meglio, sia dal punto di vista psicologico sia – dicono i ricercatori – rispetto al benessere del nostro cuore.
A livello psicologico, infatti, un periodo di riposo, di stacco mentale dalle problematiche quotidiane aiuta ad abbassare la tensione, le preoccupazioni, le ansie che eventualmente circondano il lavoro. E una tale condizione può essere conquistata non necessariamente su una spiaggia tropicale, ma anche tra le pareti domestiche se sono vissute in modo diverso e più disteso rispetto al normale tran tran quotidiano.
In più, alcuni studiosi sostengono sulle base di precise statistiche che chi riesce più frequentemente a ritagliarsi un momento di break o una pausa dal lavoro, si mette maggiormente al riparo da sindromi metaboliche e da ipertensioni o glicemia. In particolare, comparando per un paio di decenni lo stato di salute di lavoratori e lavoratrici si sono accorti che chi lavorava oltre una certa soglia (55 ore alla settimana) era maggiormente esposto a rischi di ictus. In percentuale il 33% in più. E come se non bastasse hanno anche verificato che chi si limitava a concedersi una vacanza soltanto una volta ogni sei anni aveva probabilità otto volte maggiore di sviluppare problemi cardiaci rispetto a chi ci andava almeno una volta ogni due anni. Insomma, la vacanza, fisica o mentale che sia, fa bene. Una ragione di più per non rinunciarci. Anche stando a casa.
Truck driver | 8 |
Guido UeT | 7 |
Noi camionisti nell’anima | 6 |
I bisonti della strada | 3 |
Fast autotrasporto | 3 |
Camionisti ovunque | 3 |
Passione Iveco | 2 |
Donne e motori | 2 |
Camionisti del sud | 2 |
Vita di strada missione camionista | 1 |
Megaconsorzio per la sopravvivenza | 1 |
La vita ti ha reso camionista | 1 |
Fratelli camionari | 1 |
Figli dell’asfalto 2 | 1 |
Camionisti per passione | 1 |
Camionista x passione | 1 |
Buona strada lady truck | 1 |
xx
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