La lezione sull’effetto benefico della borsa l’ha data Tesla e può essere tranquillamente replicata. Tant’è che l’investimento di 250 milioni sopportato da CNH Industrial in Nikola Corporation si sta trasformando in un ottimo affare dopo che dallo scorso 4 giugno la società americana di Phoneix, fondata da Trevor Milton, si è quotata al Nasqad. E così, quell’investimento effettuato per conto di Iveco, dopo la fusione inversa di Nikola con VectoIQ Acquisition acquista una prospettiva più che interessante. Perché, visto che i precedenti azionisti di Nikola hanno ottenuto 1.901 azioni di VectoIQ per ogni azione Nikola divenendo azionisti di VectoIQ a sua volta trasformatasi in Nikola Corporation, a conti fatti Iveco si mette in tasca 25.661.449 azioni di Nikola Corporation, vale a dire in percentuale il 7,11% del capitale azionario. E siccome al prezzo di mercato di oggi quel 7% circa vale 923 milioni, rispetto ai 250 milioni investiti, significa che CNH Industrial e quindi Iveco hanno ottenuto una plusvalenza di 673 milioni.
Ma ovviamente non si tratta soltanto di risvolti finanziari. Nikola, infatti, pensa a un camion elettrico funzionante sulla base di celle a combustile e a idrogeno e quindi più leggero di quello concepito da chi affida la riserva di energia del veicolo pesante elettrico alle semplice batteria. In più Nikola produrrà anche per il mercato europeo utilizzando gli “involucri” dell’Iveco S-Way e tutto ciò avverrà a partire dal prossimo anno sfruttando la fabbrica Iveco di Ulm, in Germania, laddove fino a qualche tempo fa veniva realizzato lo Stralis.
Per riuscire a produrre i suoi camion a idrogeno anche nello stabilimento di Coolidge, in Arizona, Nikola ha messo insieme circa 600 milioni di dollari in una società che già prima della fusione con VectorIQ aveva ottenuto una valutazione di 3 miliardi di dollari. In ogni caso, guardando in avanti, Nikola ha ancora bisogno di moltissimi soldi per portare avanti il suo progetto che contempla pure la realizzazione di una rete di ricarica di idrogeno e stazioni di ricarica delle batterie. L’obiettivo, dichiarato prima della quotazione, era di mettere insieme altri 700 milioni in finanziamenti tra fine 2021 e inizio 2020, oltre a emissioni di debito nell’anno ancora successivo per ottenere altri 500 milioni.
Una grande mano alla società è comunque arrivata un paio di anni or sono da parte di Anheuser-Busch, la società proprietaria della birra Budweiser, che ha ordinato la bellezza di 800 camion e che di fatto equivalgono a circa 10 miliardi di dollari. Parliamo ovviamente di ordine, perché Nikola al momento attuale non è ancora entrata a regime produttivo, ma stima che già nel 2021 dovrebbe raggiungere ricavi sulle vendite per 150 milioni che potrebbero schizzare a 3,2 miliardi nel 2024, consegnando circa 7.000 veicoli a batteria e 5.000 a idrogeno. Chi vivrà vedrà!