Un altro cavalcavia che crolla, un’altra tragedia evitata per un soffio. Stamattina alle 10.20 il ponte di Albiano sul fiume Magra,vicino ad Aulla (Massa Carrara), si è sbriciolato, collassando su se stesso. E se il bilancio non è drammatico bisogna dire grazie – per una volta – all’emergenza Covid-19 che aveva ridotto al minimo il traffico sulla tratta.
Al momento del cedimento sulla struttura solo due veicoli commerciali – il primo della Tim e l’altro del corriere espresso BRT (nella foto) – si trovavano sopra la struttura. L’autista di uno dei due mezzi è riuscito a salvarsi, uscendone praticamente illeso, anche se sotto choc, mentre il secondo conducente ha riportato alcune fratture. Entrambi sono stati soccorsi dagli automobilisti ivi presenti e il ferito trasportato successivamente all’ospedale Cisanello di Pisa.
Solitamente il viadotto – lungo circa 300 m – è percorso da un traffico piuttosto intenso, dato che collega la Toscana alla Liguria, unendo la Statale della Cisa con la provinciale di Albiano.
Insomma, un mezzo miracolo. Solitamente il viadotto – lungo circa 300 m – è infatti percorso da un traffico piuttosto intenso, dato che collega la Toscana alla Liguria, unendo la Statale della Cisa con la provinciale di Albiano.
Non mancheranno le polemiche, visto che il ponte nei mesi passati era stato al centro di continue segnalazioni di automobilisti che avevano denunciato la presenza di numerose crepe, la più evidente formatasi a novembre, durante un’ondata di maltempo che aveva colpito la Lunigiana. Tanto che anche il vicesindaco di Aulla, Roberto Cipriani, aveva protestato e coinvolto l’Anas. I tecnici dell’ente però avevano escluso qualsiasi pericolo per la stabilità della struttura, nonostante da molte parti si fosse dubitato dell’accuratezza dell’ispezione. Dubbi che da stamattina sono diventati purtroppo certezze: quel ponte andava chiuso e messo in sicurezza. E per fortuna che l’Anas aveva rassicurato il Comune, spiegando che il viadotto era già attenzionato e sorvegliato da suo personale. A tale proposito, la ministra De Micheli ha chiesto immediatamente una dettagliata relazione ad Anas, che dal 2018 era diventata gestore dell’ex strada provinciale 70.
Restano il sollievo per l’esito tutto sommato favorevole dell’evento, ma anche la rabbia e la paura per una rete infrastrutturale sempre più critica e al collasso.