«Una scommessa vinta», l’ha presentata subito il presidente di Alis, Guido Grimaldi. Una scommessa che il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani, si è detto altrettanto immediatamente «felice di pagare». Perché pochi mesi fa gli sembrava impossibile realizzare in così poco tempo una manifestazione come «LET Expo» (per esteso Logistics Eco Transport) che invece si svolgerà dal 21 al 25 marzo prossimi (in contemporanea al salone delle macchine da cantiere, il triennale Samoter) negli ampi spazi della fiera scaligera, con 130 espositori, 100 eventi, 300 relatori, 80 delegazioni internazionali per una manifestazione che non sarà solo mostra e non solo conferenza: una «Confexpo innovativa», come l’ha definita Mantovani o, più analiticamente, «un’esperienza nuova del concetto di fiera del trasporto» per usare le parole con cui Grimaldi l’ha annunciata questa mattina in conferenza stampa in un albergo di Roma.
Colonna portante della manifestazione saranno i temi green: «Let’s be sustainable», recita lo slogan che accompagna l’evento. «Il mondo sta cambiando», ha spiegato il presidente di Alis. «Serve un atteggiamento di maggiore sensibilità verso la sostenibilità e il rispetto del nostro pianeta. La sostenibilità non passa solo attraverso il rispetto di importanti temi ambientali, ma anche e soprattutto attraverso la sostenibilità sociale ed economica anche nell’ottica del Green New Deal». Alis, del resto è l’acronimo di Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, che associa 1.500 aziende, per un totale di oltre 172.000 unità di forza lavoro, un parco veicolare di oltre 128.500 mezzi, più di 140.500 collegamenti marittimi annuali, più di 125 linee di Autostrade del Mare, oltre 160 linee ferroviarie, 200.000 collegamenti ferroviari annuali e 25 miliardi di euro di fatturato aggregato.
E, in nome della coniugazione tra intermodalità e sostenibilità, a Verona saranno presenti anche 15 porti, nazionali e internazionali, e una buona parte dei più importanti interporti di tutta Europa, oltre a rappresentanti – italiani ed europei – delle istituzioni delle aziende di trasporto e di logistica, accanto al mondo accademico e della ricerca, «per affrontare insieme le più importanti tematiche che coinvolgono il settore del trasporto e della logistica sia a livello nazionale che internazionale», ha precisato Grimaldi. E, interrogato su quali siano le principali criticità della logistica italiana non ha esitato nell’indicarne tre: «Infrastrutture, concorrenza sleale, nanismo». Anche di questo – sia pure in chiave green – si parlerà a Verona.
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