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Coronavirus: gruppo di lavoro sulla logistica presso il CNEL per definire un piano per gestire l’emergenza

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Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha attivato un gruppo di lavoro sul settore della logistica per raccogliere le istanze degli operatori ed elaborare un documento di proposte utile a supportare le scelte del Governo e il lavoro della task force che Confetra ha chiesto di attivare presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, «per ricondurre ad omogeneità e coordinamento i tanti attori istituzionali che operano lungo la filiera del trasporto merci, così da avere disposizioni e comportamenti coerenti su tutta la rete – stradale e ferroviaria – e tutti i nodi – portuali e aeroportuali – nazionali», come ha scritto il presidente di Confetra Guido Nicolini alla ministra Paola De Micheli. Tutto lascia presupporre, quindi, che la creazione di questo gruppo di lavoro sia uno degli argomenti in discussione oggi pomeriggio all’incontro convocato al ministero con tutte le confederazioni della logistica.

Lo scopo del gruppo di lavoro – composto da consiglieri del CNEL e delle organizzazioni maggiormente rappresentative ai sensi della legge 936 del 1986 – sarà quello di sviluppare in tempi brevissimi un ciclo di audizioni al fine di raccogliere istanze degli operatori del settore utili a fronteggiare l’emergenza e di individuare le azioni concrete da mettere in campo per evitare il blocco del sistema.  

Le misure imposte per contenere la diffusione del Coronavirus hanno aumentato le criticità già evidenziate nei mesi scorsi dal CNEL nelle tre proposte di legge presentate alla Camera (C. 2086, C. 2087, C. 2088) per la semplificazione normativa del sistema della logistica italiana. La logistica oggi rappresenta il 10% del Prodotto interno lordo e viene gestita da 100mila imprese e un milione e mezzo di addetti che producono 85 miliardi di euro di fatturato. Le inefficienze nelle procedure operative all’interno del sistema comportano una perdita annua di oltre 30 miliardi di euro, si tratta di un gap che penalizza gli operatori nazionali nel confronto con i competitors esteri.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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