Discese a terra dalla cabina ridotte al minimo, distanza di almeno un metro tra gli operatori, uso della mascherina, pacchi dei corrieri posti a terra fuori dalla porta e senza obbligo di firma del destinatario. Sono le regole per garantire la sicurezza di trasportatori e addetti del settore logistico (complessivamente circa un milione e mezzo di persone) contenute nell’addendum al protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, firmato lo scorso 14 marzo a Palazzo Chigi. Il vademecum è in fase di approvazione da parte del ministero dei Trasporti, dopo un ampio confronto con associazioni di categoria e sindacati e atteso ormai da giorni. Intanto, in un’intervista al Sole 24 Ore Ivano Russo, direttore generale di Confetra, anticipa alcuni contenuti del documento, in cui si conferma la necessità di individuare misure di precauzione specifiche per il settore trasporti/logistica: «Il protocollo era carente per la parte che riguarda il personale viaggiante – afferma il direttore – e più in generale per le attività del nostro settore. Nell’addendum abbiamo provato quindi a evidenziare le condizioni di sicurezza per gli autotrasportatori e i corrieri».
Nello specifico, per l’autotrasporto, i conducenti dovranno scendere il meno possibile dalla cabina di guida, salvo per ragioni indifferibili. Inoltre, è ribadito l’obbligo di mantenere la distanza di un metro dagli altri operatori presenti sul piazzale e, dove non sia possibile, l’uso della mascherina. A questo proposito, dice Russo, vista la carenza di guanti e mascherine, «la ministra ci ha dato ampie rassicurazioni sul fatto che arriveranno».
Per quanto riguarda i corrieri e i driver, invece, saranno muniti anch’essi di mascherine e guanti e lasceranno il pacco a terra fuori dalla porta del destinatario. Inoltre, per eliminare ogni tipo di contatto, non verrà richiesta la firma del cliente al momento della ricezione. Infine, tutti gli impianti saranno sanificati e igienizzati. Oltre a garantire imprese e lavoratori, il vademecum si propone anche di ridurre al minimo il rischio di scioperi, blocchi, messe in malattia e disservizi vari che potrebbero colpire porti, consegne, magazzini, autotrasporto e cargo ferroviario, con gravi ripercussioni sull’intero sistema Paese.
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