Oltre 1 miliardo di euro per la ricerca e lo sviluppo. È l’investimento che il Gruppo Traton ha deciso di effettuare nei prossimi 5 anni nei settori della logistica, della guida autonoma e soprattutto nella digitalizzazione dei veicoli dei suoi tre marchi (MAN, Scania e Volkswagen Caminhões e ibusnibus – VWCO). L’obiettivo è quello di sviluppare piattaforme digitali comuni, per essere più flessibili e ridurre i costi, fino a raggiungere la cifra di oltre 1 milione di camion collegati in rete nel 2025.
Nel frattempo Traton sta già lavorando su una piattaforma comune per la guida autonoma, con già un certo numero di veicoli in prova od operativi. Un primo esempio è il concept autonomo AXL Scania, privo della cabina di guida, presentato durante l’Innovation Day, successore del mezzo senza autista della casa svedese che dal 2018 è utilizzato in una miniera di Rio Tinto, in Australia.
Inoltre, tra pochi mesi, MAN avvierà test su larga scala nel Porto di Amburgo, dove i camion guideranno dall’autostrada fino ad alcune sezioni altamente automatizzate dell’infrastruttura portuale. All’arrivo, l’autista uscirà dal veicolo e il camion continuerà a guidare autonomamente fino al terminal container di Altenwerder, dove verrà scaricato in modo automatico per poi ritornare da solo al conducente. MAN sta attualmente simulando l’ambiente portuale e il collaudo del veicolo nel suo stabilimento di Monaco.
Il numero di veicoli del Gruppo collegati in rete sta nel frattempo crescendo rapidamente. Mentre alla fine del 2018 erano circa 450.000 i mezzi MAN e Scania connessi nel network, nel 2019 la cifra è aumentata a circa 600.000. Entro la fine del 2025, come detto, questo numero dovrebbe oltrepassare il milione di veicoli. Per quanto riguarda VWCO, ha cominciato anch’essa a equipaggiare i suoi veicoli con i software standard di connessione. La digitalizzazione e i veicoli collegati permettono di ridurre i costi e gestire al meglio le flotte. I vantaggi sono una migliore disponibilità, una riduzione dei costi di manutenzione, minori consumi di carburante e migliore pianificazione del percorso – con benefici anche ambientali. I tre brand sviluppano soluzioni su misura in stretta collaborazione con i clienti. Secondo la società di consulenza Deloitte, il solo mercato telematico si espanderà a quasi 10 miliardi di euro nel 2026 (nel 2016 pesava per 2,3 miliardi). Attualmente, i camion in Europa – a seconda delle stime – funzionano in media tra il 50% e il 60% della capacità di impiego, ma con soluzioni digitali intelligenti si potrebbero ridurre considerevolmente il numero di viaggi a vuoto o il sottoutilizzo di veicoli (e quindi anche le emissioni di CO2).
«Vogliamo entrare a tutta velocità nella corsia di sorpasso digitale – ha annunciato Andreas Renschler, CEO di Traton – trasformandoci da produttore di hardware a fornitore di software e servizi. Ciò è evidente anche dai quasi 2.000 ingegneri esperti di software che già oggi lavorano per MAN, Scania e VWCO, quasi il 30% di tutti gli ingegneri impiegati presso Traton».
Ma non basta. Joachim Drees, CEO di MAN, ha annunciato che il prossimo anno l’azienda tedesca lancerà l’autocarro più digitalizzato di sempre: «La nuova ammiraglia di MAN sarà una soluzione di trasporto integrata, progettata per fissare gli standard in termini di facilità d’uso e connettività. Questa nuova generazione di camion è stata sviluppata per rendere il lavoro dei conducenti più semplice, efficiente e comodo e – vogliamo dirlo? – per impressionare le società di trasporto».