Soffia un’aria di fermo sull’autotrasporto. Le associazioni di categoria raggruppate in Unatras (Assotir, Confartigianato Trasporti, Fai-Conftrasporto, Fiap, Fita Cna, Sna Casartigiani e Unitai) hanno convocato per mercoledì 30 ottobre alle 12, il Comitato esecutivo per valutare iniziative con cui far fronte alle misure annunciate dal governo, relativamente ai tagli lineari dei sussidi sul gasolio.
Tale pre-annuncio suona un po’ come un ultimatum, una sorta di ultimo avvertimento lanciato al governo, e in particolare alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, accusata di non essersi mai resa disponibile a un confronto.
Pasquale Russo, segretario generale di Unatras, specifica che gli autotrasportatori non sono contrari a una logica ambientale e che anzi sono disponibili a confrontarsi su tale tematica, ma specifica che dal suo punto di vista la sostenibilità è la capacità di «riprodurre il capitale ambientale senza distruggere quello economico».
Lo stesso Russo, poi, ricorda, per dimostrare la confusione che spesso regna – anche a livello politico – rispetto alle questioni ambientali, che «i mezzi pesanti producono solo il 4,6% del totale delle emissioni climalteranti, contro il 20,5% della manifattura e il 35% dell’energia, e che negli ultimi 30 anni i Tir in Italia hanno diminuito del 30% le fonti inquinanti, mentre nell’eurozona sono aumentate del 18%». Come a dire, noi la nostra parte l’abbiamo fatta: se c’è da batter cassa, si cominci a guardare altrove.