Ruffini è tanto vulcanico nella produzione di idee, quanto travolgente nella simpatia. Ma soprattutto è un attore in grado di affrontare a tutto tondo anche tematiche importanti, come quella che sta riproponendo attualmente nei principali teatri italiani con l’happening comico UP&Down, accompagnato da attori diversamente abili.
Sul palco accompagni gli spettatori in un viaggio in cui si racconta come la bellezza risieda nelle diversità. In che modo?
È uno spettacolo comico, un varietà che porto in scena insieme a cinque ragazzi con sindrome di Down e a un ragazzo autistico. È uno spettacolo che parla fondamentalmente di abilità e disabilità, in cui da una parte io paleso al pubblico la volontà di dimostrare quanto sono abile, quanto sono bravo a fare show e, dall’altra, questi ragazzi entrano a gamba tesa dimostrando di essere molto più abili di me sia nelle varie fasi dello spettacolo, sia nelle diverse discipline, come danza e conduzione.
Come nasce questa idea?
L’idea viene dall’esperienza ventennale di un mio amico, Lamberto Giannini, peraltro coautore dello spettacolo, che da circa vent’anni lavora a Livorno con persone disabili. Cinque anni fa ho visto un suo spettacolo teatrale e l’ho trovato fantastico, con un valore aggiunto. Io sono convinto che una persona che ha una diversità, quando trova la possibilità di andare sul palco ha una luce tale che la diversità stessa diventa una risorsa.
Durante le tournée in giro per l’Italia hai mai incontrato dei camionisti?
Certamente, mi capita spesso di incontrarli e mi fermo sempre volentieri a parlare con loro. Ogni volta mi salutano affettuosamente, anche perché siamo tutti fan de La zanzara e quindi abbiamo questo contatto radiofonico nel quale molto spesso abbiamo scambiato battute. Direi che c’è una sorta di fratellanza.
Di cosa ti parlano in particolare?
In genere scambiamo qualche battuta divertente. Oppure da loro mi faccio sempre consigliare una guida dei posti migliori dove mangiare, come il Mangiarozzo che indica le uscite autostradali dove trovare osterie e locali in cui fermarsi per gustare le specialità del posto e Fuori Casello. Credo che questo sia un paese meraviglioso che non finirò mai di scoprire.
Hai mai guidato un camion?
Tante volte sono salito a bordo di un camion e trovo che sia affascinante guidarlo.
In passato ho lavorato molto sulle navi da crociera e lì incontravo molti camionisti che traghettavano su e giù verso Palermo e con alcuni di loro era nata anche una bella amicizia. Dai loro racconti emergeva una vita difficile e di sacrifici, anche se poi, vivendo tanto sulla strada, sono molto sensibili a raccogliere battute piacevoli, divertenti e folkloristiche.
CHI È
Paolo Ruffini attore, regista e conduttore televisivo, sin da ragazzo partecipa a molti spot pubblicitari e nel 1997 è tra i protagonisti del film Ovosodo di Paolo Virzì. Prima di riprendere a fare cinema, incontra i favori del pubblico televisivo con la sua militanza in MTV dal 2002 al 2005 e poi con la collaborazione nel programma Stracult di Marco Giusti. Nel settembre 2011 conduce su Italia1 il programma Colorado, dove sarà confermato per le successive cinque edizioni. Tra le pellicole di successo ricordiamo cinepanettoni come Natale a Miami, Natale a New York, Natale a Rio, Un’estate ai Caraibi, oltre a film quali La prima cosa bella, Maschi contro femmine e Femmine contro maschi di Fausto Brizzi, Fuga di cervelli, Natale col boss, Natale a Londra – Dio salvi la regina, La seconda volta non si scorda mai, Modalità aereo, Up & Down: Un film normale, con cui si aggiudica nel 2018 il Premio Kinèo alla Mostra del Cinema di Venezia.