È una Dakar 2019 piena di colpi di scena quella dei camion, anche se per il momento è la Kamaz a farla ancora da padrone. Avevamo lasciato qualche giorno fa la gara nelle mani del russo Eduard Nikolaev e il suo team è ancora in testa, anche se il connazionale Dmitry Sotnikov si è fatto molto più vicino. Ma nella sesta tappa di sabato, prima della pausa, l’egemonia Kamaz dopo cinque prove si è interrotta. La Arequipa-San Juan de Marcona (oltre 800 km di cui 336 km di tappa speciale) si è rivelata molto lunga e selettiva e ha messo a dura prova la resistenza degli equipaggi ancora in gara. Il vincitore non è stato però Siarhei Viazovich con il MAZ 5309RR del team MAZ-Sportauto che ha tagliato per primo il traguardo sulla pista: il bielorusso ha infatti saltato il passaggio dall’ultimo WP ed è stato così penalizzato di un’ora. La vittoria è andata dunque a Gerard De Rooy che ha così regalato la prima affermazione al team Petronas Iveco con il suo Powerstar 3, seguito a breve distanza dal compagno di squadra Federico Villagra. La doppietta Iveco rilancia la squadra di De Rooy: l’equipaggio olandese resta l’unico ancora in grado di mettere in agitazione la coppia di Kamaz che conduce la graduatoria assoluta, anche perché Eduard Nikolaev, due gironi fa solo quarto a oltre otto minuti da De Rooy, ha iniziato sulla difensiva la seconda settimana. Questo atteggiamento prudente è dovuto probabilmente alla perdita del team del compagno Andrey Karginov, squalificato nella quinta tappa per non aver prestato soccorso a uno spettatore di 60 anni del Sud Africa da lui investito e che si era fratturato un femore. Iveco sembra invece aver ritrovato competitività, anche approfittando della pausa domenicale per ripristinare i quattro camion Powerstar.
In classifica De Rooy si mantiene in terza posizione a circa 1 ora e 50, mentre Sotnikov si è portato a poco più di dieci minuti dal leader Nikolaev. Gli altri due Iveco Federico Villagra e di Ton Van Genungten, quarto e quinto, sembrano viceversa tagliati fuori con un distacco di oltre quattro ore. È quindi probabile che Villagra, superati i problemi allo scarico che lo hanno penalizzato per due giorni di fila, vada all’attacco per costringere Nikolaev e Sotnikov a commettere quegli errori che finora tutti hanno commesso tranne loro.
Nella quinta frazione, la tappa “Marathon” da 776 km, 517 dei quali di prova speciale, da Tacna ad Arequipa, si era confermata la supremazia dell’equipaggio Kamaz Master di Nikolaev, che ricordiamo tre volte vincitore di questa competizione (2013-2017-2018). Alle sue spalle l’altra Kamaz di Sotnikov e in terza piazza Viazovich con il Maz-Sportauto. Anche in questo caso la tappa era stata durissima: un percorso senza la solita assistenza con i meccanici al bivacco e una seconda frazione cronometrata annullata per la nebbia improvvisa che, unita alla polvere del feshfesh, la temibile sabbia del deserto finissima, appiccicosa e molto volatile, aveva reso nulla la visibilità per i piloti.
(Foto: Dakar.com)