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Il Senato cambia i requisiti per entrare nell’Albo: Unatras scrive al ministro per un confronto urgente

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Unatras, il raggruppamento delle principali associazioni dell’autotrasporto, scrive per mano del presidente Amedeo Genedani al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli e al viceministro Edoardo Rixi per chiedere un incontro urgente. Non è la prima volta e sicuramente non sarà l’ultima. Stavolta, però, questa lettera arriva a sorpresa, quando i rapporti tra governo e rappresentanze dell’autotrasporto sembravano orientati al bello, soprattutto perché il settore, tra legge di bilancio e dintorni (decreto fiscale, decreto Genova, decreto semplificazione) aveva ottenuto forse di più di quanto speravano i più pessimisti. Prova ne sia che, anche nel primo capoverso della lettera, viene espressa soddisfazione«per alcune misure previste dall’ultima Legge di Bilancio e dal collegato fiscale». Poi è chiaro che altre misure sono rimaste escluse, così come quasi tutte quelle adottate devono essere tradotte e rese attuabili in concreto. Ma in fondo siamo ancora a gennaio e forse è ancora presto per mettere in mora il governo. E anche per questo si capisce che nella lettera c’è un contenuto diverso rispetto a tante precedenti.

In realtà, anche qui si fa il solito elenco di doglianze. Anche qui ci si lamenta della carenza delle risorse necessarie a garantire la competitività delle imprese, della mancata pubblicazione dei valori di riferimento per i costi di esercizio, della necessità di istituire un Fondo per il rinnovo del parco veicolare, dell’opportunità di riordinare i trasporti eccezionali e di affrontare le problematiche prossime legate ai valichi alpini (visto i crescenti divieti dell’Austria e la paventata chiusura del tunnel del Monte Bianco per due mesi per lavori di manutenzione). Ma questo, per chi si occupa di autotrasporto è il pane quotidiano, le tematiche da sempre al centro del dialogo con il governo.

La novità della lettera, infatti, non riguarda tanto l’instaurazione del dialogo, quanto una «precondizione» da risolvere affinché il dialogo stesso possa continuare. La «precondizione» riguarda la questione creatasi con l’approvazione da parte dell’VIII Commissione del Senato (intenta a preparare la conversione del decreto Semplificazione), di un emendamento, spuntato per opera della solita “manina”, con cui si modificano i requisiti per l’accreditamento all’Albo dell’Autotrasporto e per avere un seggio nel Comitato Centrale. In pratica, se fino a ieri il requisito richiesto alle associazioni degli autotrasportatori di essere rappresentate al CNEL (direttamente o tramite confederazioni a cui aderiscono) era richiesto congiuntamente al requisito di aver firmato negli ultimi dieci anni, come associazione, rinnovi del contratto collettivo di trasporto, adesso l’emendamento prevede che tali requisiti siano alternativi. Ma non basta perché nell’emendamento si specifica che il contratto collettivo utile per poter soddisfare il requisito non è quello Trasporto merci e Logistica, ma un qualunque contratto collettivo. Quindi, se anche un’associazione non è rappresentata nel CNEL, ma è firmataria di un contratto collettivo qualsiasi, può avere un posto nell’Albo. 

Una modifica secondo Unatras sciagurata, che «destruttura il sistema della rappresentanza, con tutti gli imprevedibili effetti». L’aggregazione delle associazioni, cioè, rivendica di essere sempre riuscita a garantire «equilibrio e senso di responsabilità intavolando un dialogo costante con l’Esecutivo volto alla ricerca costante di soluzioni condivise, ma se il sistema cambia – si sottolinea – non soltanto questo dialogo entrerebbe in crisi, ma si generebbero «situazioni di difficile controllo».

Difficile dire a quali situazioni in concreto faccia riferimento la lettera firmata da Genedani. Possiamo soltanto ricordare che l’ultimo allargamento dell’Albo e quindi del Comitato c’è stato lo scorso maggio, quando le porte di questi organismi furono aperte per Aiti (associazioni di traslocatori) e per Trasportounito. All’epoca, però, c’erano altre due associazioni che avevano fatto richiesta senza ottenere una risposta positiva: l’Alis guidata da Guido Grimaldi e Assotrasporti presieduta da Secondo Scandiano.

AGGIORNAMENTO DEL 28 GENNAIO
MATTARELLA RIDUCE IL TESTO DEL DECRETO
E L’EMENDAMENTO ALBO VIENE STRALCIATO

La seduta dell’Assemblea del Senato avvenuta nel corso di lunedì 28 gennaio, è stata poi sospesa per consentire ai senatori di verificare gli emendamenti al dereto Semplificazioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, infatti, aveva manifestato qualche perplessità rispetto alla natura “omnibus” del provvedimento. Gli emendamenti approvati in sede di commissione risultavano un’ottantina e peraltro affrontavano tematiche distanti, al punto da rendere il testo molto disarticolato. Alla fine, di questi emendamenti sono rimasti in vita soltanto 23, mentre altri 62 sono stati esclusi. E tra quelli esclusi – o sarebbe meglio dire, per ora stralciati – compare pure quello relativo all’aggiornamento dei requisiti per accedere all’Albo degli autotrasportatori, insieme alle nuove norme sulla Rc auto relative in particolare alle moficate regole sugli sconti per la scatola nera. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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