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Test: Premium Lander Optictrack / VIDEO

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DOPPIA PERSONALITÀ
Un trattore stradale 4×2 che all’occorrenza si trasforma in un 4×4 in grado di «levarsi d’impiccio» anche nelle situazioni più complesse. Ottimo per i lavori sui cantieri, ma anche per chi opera in montagna

di Alberto Mondinelli

Quando me lo trovo di fronte in una cava vicino a Malpensa mi chiedo cosa ci faccia lì. Perché a prima vista è un classico Premium trattore, che si staglia nella polvere della cava grazie a un bel giallo intenso. La scritta Optitrack sulla calandra, però, denuncia una peculiarità tutta particolare, la presenza sul veicolo di un sistema innovativo che non vedo l’ora di mettere alla prova. In pratica il sistema consiste in una trazione idrostatica supplementare disinseribile, con due motori idraulici sulle ruote anteriori integrati con i mozzi. Questo consente, con un semplice pulsante in plancia, di trasformare il veicolo da 4×2 a 4×4 – in movimento come da fermo, in marcia avanti come in retromarcia – e si disinserisce automaticamente quando si superano i 30 km/h. Quindi, con il bloccaggio del differenziale posteriore e la gestione offroad del cambio automatizzato, trasforma il Premium Lander in un autentico «arrampichino». Il tutto con due vantaggi tangibili: un risparmio di 490 kg di carico utile rispetto a un veicolo 4×4 tradizionale; un contenimento dei consumi stimato dal costruttore in un 10%, sempre rispetto a un 4×4.
Visto il veicolo da fuori, di questo impianto non c’è traccia, se non per il serbatoio dell’olio e il relativo radiatore sulla fiancata di sinistra; ribaltando la cabina si possono vedere invece i condotti ad alta pressione che arrivano ai mozzi e, circa all’altezza del cambio, la pompa idraulica e la valvola Addiflow.

IL TEST

Giusta quindi la scelta di far trovare il veicolo in una cava, non certo il suo ambito di utilizzo normale, ma perché è il posto migliore per mettere alla «frusta» il suo Optitrack. Proverò il veicolo prima da scarico, così da mettere maggiormente in difficoltà la motricità sulle pendenze e discese che arrivano fino al 30%, poi da carico per sentirlo in azione anche nelle normali condizioni d’uso. Sempre da carico farò poi un giro sulla viabilità ordinaria per completare il test in un ambito più consono a un Premium Lander.

IN CAVA

La partenza non presenta nessuna differenza rispetto a un normale trattore 4×2. Il comando del cambio automatizzato Optdriver è su una leva alla destra del volante, a sinistra c’è il freno motore a tre posizioni Optibrake, in plancia il tasto per l’inserimento dell’Optitrack, quello per il passaggio dal cambio stradale alla conformazione Offroad, di fianco il bloccaggio del differenziale posteriore con il tasto di sicurezza per evitare inserimenti non voluti. Non mi serve altro. La prima discesa è al 30% con il veicolo scarico: inserisco il freno motore e le tre selezioni (cambio offroad, Optitrack e bloccaggio differenziale) e scendo, in prima marcia, senza neppure toccare il pedale del freno. Il veicolo non sbanda e l’aderenza al terreno, reso friabile e scivoloso dalle abbondanti piogge dei giorni prima, è perfetta. Stessa tecnica in salita, questa volta al 25%: devo solo avere l’accortezza di affrontarla in terza marcia, quindi con un po’ di abbrivio, ma il risultato finale è un’ascesa sicura, senza alcuna incertezza.
Al secondo passaggio oso di più e provo a fermarmi: riesco a ripartire senza nessun problema sfruttando il comodo comando del freno del semirimorchio, un tasto sulla consolle centrale di fianco al freno di stazionamento. Faccio anche una prova con la sola trazione posteriore, ma devo desistere e inserire le ruote anteriori, altrimenti non mi muoverei.
Da notare che sul cluster l’inserimento di tutte le funzioni è sempre indicato in maniera molto chiara e puntuale. Carichiamo il veicolo e ripetiamo la prova. Non cambia praticamente nulla, solo in discesa devo aiutare con il pedale del freno il Premium a rallentare le quasi 41 ton che mi porto a spasso. In salita si ripete esattamente l’esperienza di prima e anche la partenza da fermo sul pendio da 25% è superata in agilità. Penso anche ai tanti trattori stradali che si trovano frequentemente a viaggiare sui passi alpini e appenninici e trovo che questa soluzione possa costituire la panacea per tutti i problemi dei loro autisti durante la stagione invernale. Trovo anche strano che, a parte MAN che però non offre la possibilità dell’inserimento a veicolo fermo (quindi nella condizione di massima emergenza), nessun altro costruttore abbia sviluppato una soluzione di questo genere, che quindi si può definire un’esclusiva di Renault Trucks.

SULLA VIABILITÀ ORDINARIA

Ho testato il trattore Premium soltanto qualche mese e in pratica quanto detto allora potrebbe valere anche in questo caso. Guidare questo Premium Lander Optitrack sulla strada non presenta nessuna differenza con la versione stradale. Il motore, che già avevo apprezzato per l’erogazione in cava, si conferma perfettamente dimensionato anche con il veicolo a pieno carico. Il primo tratto sulla superstrada che porta all’aeroporto della Malpensa è affrontato con il cruise control (facilmente regolabile con i controlli sul volante) in azione; il tratto sulla viabilità ordinaria facendo direttamente uso dell’acceleratore e con il contributo essenziale dal cambio automatizzato Opticruise, ovviamente posizione, in tale contesto, sulla selezione stradale. L’arrivo a un cantiere è più un’esigenza fotografica, ma offre l’occasione di apprezzare la manovrabilità anche sullo stretto del Premium Lander, per l’occasione abbinato a un semirimorchio Cargotrailers.
È difficile non essere entusiasti di questa soluzione che offre una notevole gamma di opportunità a chi deve svolgere missioni presso canteri o in condizioni disagiate: sicuramente con questo modello dall’efficacia indiscussa Renault Trucks ha messo a segno un importante vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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