Prezzi dei carburanti sulle montagne russe, in particolare nell’extra-rete. Secondo le rilevazioni della Staffetta Quotidiana, giovedì 19 ci sono stati ribassi drastici, anche a due cifre. E di conseguenza si è scatenata un’impennata della domanda, che fatalmente ha creato un rimbalzo il venerdì 20. Una situazione che reca problemi soprattutto al mondo dell’autotrasporto, già alle prese con un mercato ancora poco stabilizzato, che fa seguire a momenti di grande richiesta di trasporti, periodi di calma piatta. Ragion per cui un ulteriore elemento di instabilità, come può essere appunto il costo del gasolio – vale a dire la voce che assorbe circa il 30% dei costi di un’impresa – non fa che amplificare la difficoltà.
Ma torniamo ai prezzi, che vedevano mercoledì il diesel 10ppm a 568 euro per
Chi non appare affatto preoccupato da questa situazione è lo Stato, che da gennaio ad aprile, stando ai calcoli effettuati dal Centro Studi Promotor GL Events, ha incassato dai consumi di benzina e gasolio per autotrazione 330 milioni di euro di imposte in più rispetto allo stesso periodo del 2010. Il “di più” proviene essenzialmente dall’Iva, che aumenta parallelamente all’aumento del prezzo industriale. Aggiunge cioè alla crescita di prezzo del prodotto, una parallela crescita dell’imposta.
Il Centro Studi Promotor ha anche calcolato che tra benzina e gasolio a crescere maggiormente nel primo quadrimestre del 2011 è stato essenzialmente il secondo, con un + 18,3%, rispetto all’11,7% della prima. E d’altra parte il gasolio è stato anche investito di maggiore domanda, visto che i suoi consumi sono saliti dello 0,8%, quando la benzina ha conosciuta una flessione del 5,7%. E a determinare questo diverso andamento dei due carburanti è stato il consumatore principale del gasolio, vale a dire l’autotrasporto, accreditato nel complesso in crescita di attività, seppure come detto altalenante. Se può essere di consolazione…