Il container torna a tirare. In maniera magari diversa da porto a porto, ma lungo la penisola i quantitativi di traffico sono in deciso aumento, in particolare lungo il versante adriatico. Va forte, per esempio, Venezia che con un traffico complessivo nei primi quattro mesi dell’anno di 148 mila teu fa un balzo in avanti rispetto al 2010 del 26,4%, ottenuto soprattutto grazie alle linee dirette verso il Far East. Ma anche Trieste e Ravenna le tengono testa, visto che fanno rispettivamente un +24,3% (113 mila teu ) e un +22% (75 mila teu). Soddisfacente pure il dato di Ancona, che nei contenitori supera in volata i 47 mila teu (fino a maggio 2011) con una variazione del +8,8% rispetto al 2010. Ma su questo porto, a dire il vero, le crescite più consistenti le hanno fatte registrare altre merci industriali (il liquido, per esempio, sale di circa 17%).
Spostandosi sul Tirreno, la crescita persiste, anche se in molti casi si perde la doppia cifra percentuale, anche perché i valori assoluti dei contenitori trasportati sono molto più alti. Genova, per esempio, cresce “soltanto” del 7,7%, ma viaggia su volumi molto vicini ai 600 mila teu. Ma il dato interessante sta nel fatto che se una tale performance si dovesse confermare nei prossimi due quadrimestri, il traffico complessivo tornerebbe ai livelli pre-crisi (intorno all’1,8 milioni di teu). La Spezia è a un passo dai 500 mila teu, con una crescita del 13,4%. Più a Sud, Livorno stima di arrivare a 214 mila teu (pari a un +8,8% di crescita) e Napoli a 179 mila teu (pari a un +2,7%).
Molto variegata, infine, la situazione degli scali di transhipment. Perché Taranto vola a 216 mila teu, incassando un’impennata del 16,4%, mentre Cagliari, con poco più di 200 mila teu, frena dell’11,4%. Discorso a parte merita Gioia Tauro, che vedrà “partire” presto la Maersk e si troverà a gestire centinaia di esuberi. La questione è in questi giorni oggetto di trattative presso il ministero, ma di tutto questo nella “foto” scattata nei primi quattro mesi dell’anno non c’è traccia. Tanto che i volumi crescono del 12,1% fino ai quasi 970 mila teu. Ma nulla lascia presupporre che domani questi numeri saranno riconfermati.