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UIR E UIC: una stretta di mano per l’intermodalità

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Lo scopo di fondo è incrementare l’intermodalità. E siccome in Italia il transito modale avviene soprattutto negli interporti, ecco che giustamente l’Unione Interporti Riuniti (UIR) ha stretto una collaborazione con l’Unione internazionale delle Ferrovie (UIC). A questo scopo, il presidente Alessamdro Ricci si è recato a Parigi per incontrare Jean-Pierre Loubinoux, direttore generale della UIC per mettere a punto azioni comuni. Ne è venuto fuori un elenco di cose concrete su cui lavorare e tra queste l’information technology, corridoi di trasporto merce, dialogo con la Commissione Europea, divulgazione delle best practices.
La UIC ha al suo interno un gruppo di lavoro speciale, GTC – Combined Transport Group, costituito da esperti e rappresentanti del mondo ferroviario che si occupa di trasporto combinato; è soprattutto con loro che inizierà la collaborazione tra la UIR e la UIC per la quale gli interporti italiani rappresentano un campo di studio, di approfondimento, di sperimentazione ottimale. D’altra parte – come ha commentato il presidente Ricci – «gli interporti italiani sono una realtà unica in Europa che vanta numerosi tentativi di imitazione, ma la nostra storia, il nostro ruolo, le nostre specializzazioni, la nostra commistione con il comparto produttivo nazionale, fanno degli interporti infrastrutture determinanti per il sistema logistico del Paese; ed è bene che tutto questo valore aggiunto venga messo a profitto dell’Europa intera».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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