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Bisarche: Anita lamenta violenze, Federauto l’inattività del governo

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Nessun segnale di dialogo da parte dei piccoli bisarchisti raggruppati nel movimento “Bisarche Italiane”. Così crescono i danni causati da quasi un mese di fermo e si accende il nervosismo.
Fiat ha dichiarato che la serrata ha causato una mancata produzione di circa 20 mila vetture e una diminuzione di circa il 10% delle immatricolazioni di vetture nuove del gruppo per il mese di marzo, in Italia e in Europa. Conseguenza che va ad aggiungersi ai danni causati dalla difficile situazione in cui versa l’intero mercato dell’auto nel nostro Paese. Non solo, in crisi è entrata tutta la filiera che vede i piazzali prossimi ai porti stracolmi di auto e le grandi navi porta-auto già dirottate in scali diversi da quelli italiani.
Anita oggi, con un duro comunicato, denuncia poi autovetture incendiate, lanci di sassi dai cavalcavia, autisti aggrediti e minacciati, presidi di blocco che costringono anche chi vuole lavorare a fermarsi. Episodi che non possono certo definirsi pacifici, come dichiarano i promotori della protesta. “Non comprendo perché in Italia si assista periodicamente a simili azioni di protesta senza che nessuno intervenga”, ha dichiarato Eleuterio Arcese, presidente di ANITA. “Le imprese che rappresento continuano a segnalarmi l’impossibilità di svolgere le propria attività perché subiscono minacce, intimidazioni e danni ai propri mezzi. È inaccettabile che un autista possa rischiare la vita perché la sua bisarca carica di vetture viene incendiata”, come è avvenuto nei giorni scorsi.
“Da più di un mese assistiamo impotenti alla paralisi produttiva e distributiva del sistema auto provocata dallo sciopero delle bisarche e al silenzio assordante del Governo che fino a oggi, nonostante i ripetuti appelli di tutti i principali attori della filiera, ha adottato un’inspiegabile politica di non intervento”. Così Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia, commenta il protrarsi del blocco dell’autotrasporto. In questa ”situazione insopportabile” Bernacchi insiste nel chiedere al Governo ”misure immediate volte a ripristinare la normalità, in alcuni casi a riportare la legalità e a scongiurare ulteriori danni per i concessionari scaraventati, anche dall’immobilismo delle Istituzioni, oltre il limite di sopravvivenza”.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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