La guerra dei costi minimi procede e riserva colpi e azioni belliche clamorose. La battaglia di oggi vede una nuova offensiva dell’autorità garante della concorrenza, che ha presentato ricorso al TAR contro il ministero dei Trasporti, giudicandolo “colpevole” di non aver dato seguito all’intimazione della stessa autorità di disapplicare i costi minimi previsti dall’art. 83 bis, contenuta in un parere espresso il 12 marzo, inviato dsl presidente Giovanni Pitruzzela al funzionario direttivo del ministero Enrico Finocchi.
È un’iniziativa lecita? Rientra tra le competenze che la legge, novellata lo scorso anno, assegna all’Antitrust? Sicuramente l’Autorità ha competenza, una volta trasmesso (entro 60 giorni) un parere motivato alla pubblica amministrazione, a promuovere, qualora questa non si sia conformata nei successivi 60 giorni, un ricorso al TAR negli ulteriori 30 giorni tramite l’Avvocatura dello Stato.
Ma sotto il profilo dell’opportunità è un’iniziativa costruttiva? O non rischia invece di essere letta come una mossa che gioca a favore di una parte, che sostiene in qualche modo il ricorso di Confindustria al TAR del Lazio contro le delibere dell’Osservatorio e che attende sentenza dopo la vicina udienza del 28 giugno?
La cosa appare certa. Così’ come appare certo che questo clima esaspera gli animi e non gioca a favore di chi batte la strada della mediazione, ma quello di chi solleva la protesta.
Ma sotto il profilo dell’opportunità è un’iniziativa costruttiva? O non rischia invece di essere letta come una mossa che gioca a favore di una parte, che sostiene in qualche modo il ricorso di Confindustria al TAR del Lazio contro le delibere dell’Osservatorio e che attende sentenza dopo la vicina udienza del 28 giugno?
La cosa appare certa. Così’ come appare certo che questo clima esaspera gli animi e non gioca a favore di chi batte la strada della mediazione, ma quello di chi solleva la protesta.
E poi una domanda: ma tutta questa litigiosità chi la paga?