Mentre dalla Liguria e da Trieste arrivano notizie positive sul traffico portuale, a Ravenna la crisi sembra non voler mollare la presa. Il primo semestre non ha brillato e le statistiche registrano una flessione dell’11,4% delle tonnellate di merci trasportate.
Galliano Di Marco, presidente dell’Autorità Portuale, non si nasconde dietro un dito e piuttosto che lamentarsi di quanto è stato sembra voler indicare le cose da fare per cambiare rotta. Prima tra tutte il dragaggio dei fondali, condizione necessaria secondo Di Marco per rilanciare la portualità ravennate: «Il progetto complessivo prevede 150 milioni di investimento: 60 milioni stanziati dal Cipe (e attesi per settembre) più 90 direttamente dall’Autorità Portuale».
Altra esigenza infrastrutturale ricordata dal presidente è la E55, rispetto alla quale ha auspicato la realizzazione dello stralcio da Porto Garibaldi a Ravenna e rispetto al quale l’Autorità portuale ha già proposto un Commissario straordinario in grado di coordinare Anas, Ministero delle Infrastrutture, Ministero dell’Economia, Cipe e Regione.
Rispetto al mercato, infine, Di Marco ha indicato nella Turchia e nel Nord Africa i bacini sui quali puntare perché giudicati più vivaci e in grado di incrementare la movimentazione delle merci.
Porto di Ravenna: flessione dell’11,4% nel primo semestre 2012
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