Le strade sono spesso intasate. I treni procedono lenti (la media europea è di circa 17 km/h). Le autostrade del mare sono in fase di perenne lancio. Rimane il trasporto fluviale, modalità che negli ultimi tempi sta conoscendo progressi significativi, favorita anche dai tanti incroci di idrovie presenti in Europa. La tedesca Bühler, per esempio, attiva nel trasporto su chiatte di carichi secchi e cereali, si affida da qualche tempo a un sistema di scarico – chiamato Bargolink – in grado di abbattere i tempi di ormeggio e aumentare i volumi di merce caricata. Tanto che, sia in versione mobile che fissa, questo sistema riesce a scaricare chiatte sino a 5.000 t.s.l. con capacità pari a 150-300 tonnellate all’ora. Inoltre, stando ai calcoli della stessa Bühler, con Bargolink si riducono i costi operativi e le spese di manutenzione, ma soprattutto si dimezza la bolletta energetica. E non a caso il mercato sembra gradirlo.
Questo sistema, già utilizzato in Croazia e Francia adesso sbarca anche in Cina al servizio della Yihai Ltd. E presto dovrebbe puntare verso Russia e Stati Uniti. Difficilmente però arriverà in Italia, visto che il trasporto fluviale da noi è praticamente inesistente.
Trasporto fluviale: soluzioni logistiche sconosciute all’Italia
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