500 veicoli commerciali varcano ogni fine settimana il confine italiano in Friuli in arrivo dall’Europa dell’Est. A bordo non hanno autorizzazioni, mentre dietro, nel vano di carico, sono organizzati per coprire sia l’andata che il ritorno. In andata, trasportano soprattutto pacchi, ma in alcuni controlli sporadici sono venute fuori sigarette, superacolici, a volte perfino persone. Al ritorno invece riempiano il veicolo di motorini e altre merci frutto di furti.
Il rappresentante di Confindustria per i Trasporti, Enrico Rosina, ha dichiarato qualche giorno fa al Messaggero Veneto che dietro questo traffico illegale c’è un giro del valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro. Il conto è presto fatto. Il carico completo di un furgone da 3,5 ton vale circa, in termini di servizio, 7.000 euro (2 euro circa per kg). Siccome sono quasi 500 furgoni a transitare ogni fine settimana si arriva a 3,5 milioni. In ogni caso, anche volendolo stimare al ribasso, si arriva a 2,5 milioni.
Tutto denaro che potrebbe finire nelle tasche di aziende italiane, ma anche denaro che passa attraverso le maglie del fisco, visto che ovviamente, non essendo in regola, si tratta di capitali in nero.
A questo poi bisogna aggiungere il danno per le società concessionarie autostradali. A titolo di esempio si può citare il caso di due furgoni fermati lungo la A4 che avevano lasciato un buco nel pagamento dei pedaggi di 26.500 euro. Il modo è appurato: al casello, in entrata, il veicolo prende la scia di un altro mezzo munito di Telepass. Soltanto che i caselli sono disseminati di telecamere che hanno filmato il tutto e così è stato possibile individuare i responsabili.
Una situazione talmente grave che ha portato l’onorevole Angelo Compagnon (UDC) a presentare un’interrogazione parlamentare con la richiesta di intensificare i controlli ai valichi. Una richiesta che, forse, avrete sentito avanzare tante volte. Che sia la volta buona…
2,5 mln di euro: è il gro d’affari dei 500 furgoni irregolari che ogni week-end entrano in Italia
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