Il credito di imposta per i datori di lavoro dell’Italia del Sud che aumentano le assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato diventa sempre più una realtà. Questa opportunità è stata riconosciuta sotto forma di credito di imposta nella L. 12 luglio 2011, n. 106, poi attuata sia con un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 24 maggio 2012, sia adesso con un Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate datato 14 settembre 2012. Con il decreto si prevede che gli interessati a utilizzare il credito devono presentare istanza alla Regione dove si è svolta l’attività lavorativa; con il provvedimento sono stati definiti modi e termini per fruire del beneficio in esame. In pratica si prevede che il modello F24 con cui il credito d’imposta è utilizzato in compensazione, può presentarsi soltanto all’agente della riscossione presso il quale il beneficiario è intestatario del conto fiscale. Inoltre, il credito d’imposta è utilizzabile soltanto a partire dalla data della comunicazione di accoglimento dell’istanza da parte della Regione.
Per far fruire meglio della misura, l’Agenzia delle Entrate ha anche istituito (con risoluzione del 17 settembre) il codice tributo «3885», denominato «Credito di imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno – art. 2, dl n. 70/2011».
Nel compilare il modello F24, il codice tributo va esposto nella sezione «Regioni» in corrispondenza delle somme indicate nella colonna «importi a credito compensati». Il campo «codice regione» va valorizzato con il codice della Regione che ha concesso il credito d’imposta, indicando per:
– l’Abruzzo, 01;
– la Basilicata, 02;
– la Calabria, 04;
– la Campania, 05;
– il Molise, 12;
– la Puglia, 14;
– la Sardegna, 15;
– la Sicilia, 16.
Infine, il campo «anno di riferimento» va valorizzato con l’anno in cui è concesso il credito d’imposta, nel formato “AAAA”.
Stabilizzazione del lavoro al Sud: c’è il codice tributo per il credito d’imposta
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