Mancano meno di 10 giorni alla data che ha tenuto bloccato per mesi l’intero settore dell’autotrasporto. Il 25 ottobre il TAR del Lazio dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta avanzata da Confindustria e da altre associazioni della committenza di dichiarare l’illegittimità dei costi minimi. E in attesa di quell’appuntamento si sono riuniti molti comitati direttivi di associazioni di categoria che hanno espresso una linea abbastanza univoca: i costi minimi – viene detto in sintesi – rimangono un’esigenza insopprimibile. Ragion per cui non possono essere cancellati. Ciò significa che anche nell’ipotesi in cui il TAR del Lazio dovesse verificarne l’incompatibilità con il nostro sistema giuridico, le associazioni sono pronte alla mobilitazione.
Più precisamente Conftrasporto parla di aprire, già dal 26 ottobre, un confronto su tutto il territorio nazionale per coinvolgere gli operatori nell’attuazione dell’iniziativa di autotutela che sarà decisa, per dare alla categoria l’opportunità di mantenere un sistema che tutela e introduce elementi per la crescita della categoria.
Più diretta invece la posizione della Fiap, il cui consiglio nazionale è giunto alla conclusione che laddove il TAR “accolga il ricorso di Confindustria & C. o se in qualche modo le norme sui costi delle sicurezza venissero rese inefficaci, è pronta alla proclamazione del fermo del settore, sentite le altre associazioni”.
Ricordiamo che il 26 ottobre, all’indomani dell’attesa sentenza, le associazioni sono state già convocate dal sottosegretario Guido Improta proprio per affrontare eventuali nuovi scenari aperti dalla decisione dell’organo giudiziario.
In attesa del 25 ottobre: se saltano i costi minimi, l’autotrasporto è pronto alla mobilitazione
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