Manca soltanto un giorno all’attesissima sentenza del TAR del Lazio chiamata a giudicare la sospensiva sui costi minimi chiesta da alcune associazioni della committenza. E il clima si fa carico di tensione. Stamattina (ma anche domani, 25 ottobre) Fai Conftrasprto ha lanciato una campagna di comunicazione (pubblicata sui quotidiani Il Giornale e Il Sole24 Ore) sotto forma di lettera aperta alla committenza, in cui ci si interroga, non senza provocazione: «Quanto vale un chilo di pasta? E la vita di una persona?».
In pratica è un invito a riflettere quanto poco incidano i costi minimi sul prezzo finale di un prodotto alimentare e su quanto tanto invece possano incidere per salvaguardare la vita di milioni di persone che quotidianamente percorrono strade e autostrade. Milioni di persone che senza quei costi minimi, o incomprimibili, per la sicurezza, rischiano ogni giorno di incrociare sulle strade camion guidati da conducenti poco preparati, non sottoposti ad adeguata manutenzione, equipaggiati con pneumatici usurati o con impianti frenanti poco efficienti, esclusivamente per risparmiare.
Ma si può risparmiare su tutto questo? Domani l’ardua sentenza.
Campagna Fai: i costi mimini non
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