Se si paga con carta di credito non serve usare una carta carburante. Il decreto sviluppo l’aveva già previsto dalla scorsa estate. Ma la questione non era così semplice e soprattutto le casistiche non così semplificate come la legge le indicava. A questo punto l’Agenzia delle Entrata ha pensato di fare chiarezza con circolare n. 42/E del 9 novembre.
La materia ovviamente non interessa tanto l’attività principale delle imprese di autotrasporto – che come si sa rientrano tra le poche esonerate a compilare la scheda carburante perché in ogni caso attestano l’acquisto tramite fattura – ma è ugualmente rilevante per i veicoli non adibiti a trasporto.
Per prima cosa bisogna ricordare che si può fare a meno della carta carburante in caso di utilizzo del «netting» (contratto di somministrazione fra gestore e compagnia petrolifera, che vede come fruitore un terzo utente che paga con apposite carte aziendali riceve fatture dalla compagnia alla quale il gestore rifattura quanto venduta al cliente), delle «memory card» (vale a dire schede carburanti con supporto magnetico), di buoni con importo prestampato.
A questo elenco va aggiunto appunto l’acquisto di carburante effettuato mediante carte di credito, carte di debito o carte prepagate emesse da operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione dei dati all’anagrafe tributaria. Adesso l’Agenzia chiarisce che:
– il sistema non si applica al sistema di carte di fedeltà associato al netting
– il metodo di pagamento con carta è alternativo rispetto al ricorso alla scheda carburanti. Ragion per cui quest’ultimo rimane in vigore per chi acquista carburante con strumenti di pagamento elettronico e vuole comunque procedere alla detrazione dell’IVA assolta sugli acquisti e alla deduzione del costo di acquisto ai fini delle imposte sui redditi;
– chi usa mezzi diversi di pagamento (come gli assegni) rimane obbligato a usare la scheda.
Se ne deduce che chi può battere entrambe le strade – sia il pagamento con carta di credito, sia la carta carburante – deve sceglierne una: o la scheda o l’estratto conto bancario, senza “saltare” da un sistema all’altro. In ogni caso, rispetto all’utilizzo della carta di credito non si richiede che sia esclusivo, in quanto si può tranquillamente dedicare a transazioni diverse, l’importante è che quanto si va si acquista carburante tale transazione risulti evidente (e siano chiari anche data e soggetto che ha effettuato l’acquisto).
Tutto ciò però non vale quando la carta di credito è stata emessa da soggetti non residenti nel territorio dello Stato o che non abbiano in Italia una stabile organizzazione
Carta di credito al posto della carta carburante: come e quando è possibile
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