La burocrazia ci seppellirà. Siamo d’accordo tutti che l’autotrasporto, come settore, vada normato e controllato, però, almeno rispetto ad alcune evenienze, ci vorrebbe un po’ di flessibilità.
Facciamo un esempio, opportunamente riscontrato dall’Anita: il corso di formazione periodica per rinnovare la Carta di Qualificazione del Conducente. Sacrosanto. Così com’è sacrosanto il fatto che chi lo frequenta non possa assentarsi oltre modo. La normativa in materia però è spietata: superate le tre ore di assenza, subito scatta l’obbligo di ripetere completamente daccapo il tutto.
Per un’impresa che lavora nei trasporti internazionali – nota l’Anita – è oggettivamente un problema, «in quanto per motivi indipendenti dalla volontà dei propri conducenti o dell’azienda stessa, capita che il soggetto si trovi all’estero e non possa di conseguenza frequentare il corso». Come fare?
Anita ha preso carta e penna e ha scritto alla Direzione generale per la Motorizzazione del ministero dei Trasporti per far presente la cosa, «per chiedere di voler considerare la possibilità di aumentare il numero di ore» e anche per proporre di consentire «il recupero delle ore di lezione perdute – entro una determinata tempistica – al fine di non dover ripetere ex-novo il corso stesso».
Insomma, una proposta ragionevole. Attendiamo che – ragionevolmente – venga presa in considerazione.
Corso di formazione per rinnovo CQC: oltre le 3 ore di assenza va ripetuto. Anita chiede più elasticità
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