L’autotrasporto e più in generale l’universo del trasporto merci non gode di ottima salute. Eppure qualche piccolo anticorpo è stato iniettato in questo sistema febbricitante. Il termometro che lo testimonia è la consueta indagine effettuata dal Centro Studi Confetra prendendo in considerazione l’andamento del
L’anticorpo di cui si diceva proviene quindi da un altro dato: i fatturati. Perché qui i numeri, seppure di poco, diventano positivi, rispettivamente dell’1,4% sul nazionale e dello 0,2% sull’internazionale. La qual cosa si può giustificare in un solo modo: i margini dell’attività sono leggermente migliorati o, per dirla con il presidente di Confetra, Fausto Forti, c’è stato «un arresto dell’erosione dei margini che aveva caratterizzato il settore negli ultimi anni e che dovrebbe confermare il processo di razionalizzazione dell’assetto delle imprese in atto nella logistica, con l’uscita dal mercato di imprese di minore dimensione che vengono incorporate da altre imprese oppure cessano l’attività».
Altri dati interessanti guardano ai pagamenti: i tempi medi di incasso sono di 87 giorni (ancora tanti), mentre si moltiplica per cinque la percentuale di insolvenza rispetto al fatturato, che nel 2011 era dell’1,2% e nel 2012 schizza al 6,1%.
Sta di fatto che tutto ciò non infonde troppe speranze al trasporto merci. Infatti, rispetto alle prospettive dell’intero 2013 ben il 70% delle imprese si aspetta una tendenziale stabilità, soltanto un 14% vede una crescita, mentre un 16% intravede addirittura un calo dell’attività.
Guardando agli altri settori, qualche segnale incoraggiante si registra tra i corrieri, dove il fatturato cresce dello 0,3% (ma il traffico scende dello 0,4%) e nel trasporto container internazionale via mare con un +1% giustificato soprattutto dalla buona performance del Porto di Genova (TEU +11,8%). Negativo l’andamento del Ro-Ro (-7,4%), anche a causa del calo dei trasporti con
In forte calo il cargo aereo –4,9%, legato alla contrazione delle importazioni di beni tecnologici di alta gamma.