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I porti dell’Alto Adriatico fanno scuola a quelli del Mar Nero

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Quando l’aggregazione è un sistema da prendere a modello. L’aggregazione di cui si parla, è quella dei porti dell’Alto Adriatico che nel 2010 hanno dato vita al NAPA (North Adriatic Ports Association). L’esperienza Napa (al cui interno convivonoi porti di Venezia, Trieste, Capodistria in Croazia e Fiume in Slovenia) è stata presentata oggi come esempio eccellente di cooperazione tra porti nella prima conferenza internazionale ”Gateway to Europe – Black Sea Conference 2013” tenutasi a Krems, sotto il patrocinio del governo federale della Lower Austria – presidente di turno della comunità di lavoro ARGE Donau che raccoglie tutte le Regioni della macro area danubiana (dal Baden-Wuettenberg in Germania, al delta del Danubio fino a Odessa, in Ukraina).
I risultati raggiunti dai porti adriatici, in termini di crescita economica e di strategia comune di posizionamento sui mercati mondiali, sono stati presi ad esempio per la creazione di un’associazione tra i porti del Mar Nero. Seguendo la struttura Napa è stato quindi presentato un Memorandum of Understanding tra i 5 porti promotori: Varna e Burgas in Bulgaria, Galati e Costanza in Romania e il porto extra-UE di Odessa. Gli scali hanno annunciato la creazione di un Segretariato permanente e la volontà di commissionare un masterplan di analisi della potenziale domanda di servizi.
L’esperienza che unisce porti italiani, comunitari ed extra comunitari è stata presa ad esempio anche il lavoro svolto nei confronti dell’Unione Europea per l’ottimizzazione dei corridoi di trasporto. Come il Napa oggi è riconosciuto quale terminale a mare del corridoio Adriatico Baltico, così i porti del nord si presenteranno uniti come gateway di sbocco del corridoio danubiano.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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