La liberalizzazione del cabotaggio terrestre, prevista a partire dal 2014, per ora è sospesa fino a data da definire. Lo ha annunciato il responsabile dei Trasporti della Commissione Europea, Siim Kallas, accogliendo le richieste di molte associazioni europee di trasportatori, tra cui anche l’Anita che ha trovato alleanze, non solo in seno al settore, ma anche con la Federazione europea dei sindacati del trasporto.
“È chiaro che il ruolo del cabotaggio deve evolvere nel lungo termine, ma va fatto in maniera corretta e consultando tutte le parti interessate” – ha dichiarato il portavoce della Commissione europea trasporti e ha aggiunto – “nel breve periodo sarà possibile aumentare il controllo delle norme, inclusi gli aspetti sociali e far funzionare meglio il mercato per il bene di entrambe le parti, di chi lavora nel settore e soprattutto dell’economia europea che dipende in maniera vitale dall’efficienza dei servizi di trasporto. Questo sarà il punto chiave di ogni azione che s’intraprenderà nei prossimi mesi”.
Gli operatori dell’Europa occidentale temono che la liberalizzazione del cabotaggio terrestre favorisca “invasioni” dei vettori dei Paesi orientali, favoriti da costi decisamente più bassi, e proprio per questo hanno chiesto a Bruxelles di avviare prima l’armonizzazione fiscale e delle norme sul lavoro in tutta la comunità, evitando così distorsioni della concorrenza.
Per il momento, nessuna data alternativa è stata comunicata per la ripresa del processo di liberalizzazione del settore.