Ad aprire le danze era stato il presidente del Consiglio Enrico Letta prospettando per l’autunno «un importante piano di privatizzazioni». E poco dopo gli aveva fatto eco il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni spiegando che «non è escluso che il Tesoro decida di cedere quote di società pubbliche per ridurre il debito». Ma quali società?
Alcuni giorni fa la domanda è stata girata anche a Mauro Moretti, da poco rinnovato come amministratore delegato delle FS per la terza volta, , in occasione del suo intervento al Meeting di Rimini. E lui ha risposto molto chiaramente che indicazioni in tal senso, dal governo, non sono ancora arrivate, ma ha poi aggiunto che semmai dovessero arrivare «noi siamo pronti». In che senso lo aggiunto subito dopo: «abbiamo messo i nostri bilanci a standard internazionali, abbiamo avuto il rating, abbiamo una situazione patrimoniale e finanziaria buona e quindi siamo in grado di poter dare soddisfazioni».
Insomma, se l’operazione si volesse fare, da questi punti di vista non ci dovrebbero essere freni. Ma ci sono altri punti di vista sui quali invece in molti sono convinti che si debba rallentare. «Occorre evitare il rischio che l’eventuale privatizzazione possa tradursi in un’ulteriore colonizzazione del Paese in un settore altamente strategico per la coesione socio-economica e la competitività dei territori». A sostenerlo è stato Paolo Uggè, vice-presidente di Confcommercio, nonché presidente di Fai-Conftrasporto, che ha quindi invitato tutti a «evitare al Paese spettacolari autogol».
Uggè ha anche aggiunto che una privatizzazione delle Ferrovie dello Stato Italiane dovrebbe maturare «all’interno di un coerente processo di liberalizzazione dei mercati ferroviari europei» e che soprattutto dovrebbe «essere governata, in primis, dalle Istituzioni Europee, oltre che dall’Autorità Nazionale dei Trasporti recentemente avviata».
D’altra parte le principali privatizzazioni operate in Italia, negli anni passati, sono sempre state anticipate dall’istituzione di un’Authority che governasse il processo. Che questo voglia dire qualcosa?