Non bisogna farsi soverchie illusioni: l’incremento dell’Iva dello scorso 1° ottobre (dal 21 al 22%) significa per l’autotrasporto merci un aumento sensibile degli esborsi finanziari. Certo, stiamo parlando di pagamenti che generano crediti Iva, di esborsi cioè che si recuperano in tempi più o meno lunghi, un po’ come avviene per le accise. Ma nel frattempo, come direbbe Totò, «io pago».
Ma quanto di più rispetto a prima? La Faib-Confesercenti ha calcolato che per un padroncino che percorre 100.000 chilometril’anno ci sarà un incremento del costo aziendale di circa 800 euro. È un calcolo credibile, forse un po’ ottimistico e comunque non generalizzabile. Nel senso cioè che, ovviamente, un trasporto con cisterna espone a esborsi diversi rispetto a quello di container, così come quello condotto in pianura rispetto a quello che «va per monti». Inoltre, possono esserci oneri aggiuntivi secondari (difficilmente quantificabili) che fanno ulteriormente variare l’uscita di liquidità.
Per questo motivo ci siamo permessi di fare il «conto della serva» con l’Iva aggiornata prendendo un caso molto specifico: un singolo veicolo pesante, con carico oltre le 26 ton, impiegato nel cassonato e allestito quindi con cassone ribaltabile. Il nostro ipotetico camion percorre tratte di oltre 500 km e in un anno ne percorre circa 120.000, l’80% dei quali in autostrada. Vediamo allora quanto andrebbe a spendere di più.
Acquisto trattore
Il costo di acquisto del trattore è mediamente di circa 75.000 euro. Considerando un valore residuo e un acquisto tramite leasing abbiamo calcolato un incremento complessivo in termini di Iva di 600 euro, che spalmato su 5 anni diventa 120 euro all’anno.
Acquisto semirimorchio
Il semirimorchio costa in media 25.000 euro. Anche qui calcolato valore residuo ed eventuale leasing si arriva a un incremento Iva di 200 euro una tantum o 20 euro da imputare per ogni anno di utilizzo.
Manutenzione
Qui il calcolo si fa più opinabile, visto che il tagliando annuale può andare dai 2000 euro in su. Prendiamo una via di mezzo e stiamo sui 3.500 euro, quindi 35 euro in più.
Pneumatici
Un treno di 12 gomme all’anno costa 6.240 euro, con il punto in più fanno ulteriori 62 euro.
Pedaggi autostradali
Sui 120.000 kmdi percorrenza ipotizzati, abbiamo supposto che 96.000 (l’80%) avvengano in autostrada. Poiché il costo chilometrico per i pedaggi autostradali è di 0,095 euro a km, il totale annuo è di 9.120 euro, che con l’IVA maggiorata significano 91 euro in più.
Gasolio
Come sempre è la voce più pesante. Il ritocco dell’imposta pesa 1,4 centesimi per litro. Siccome la media di consumo di un camion sopra le 26 ton è di circa 2,8 km/litro, il nostro mezzo «succhia» 42.857 litriall’anno che, moltiplicati per l’aumento, fanno quasi 600 euro in più.
Tralasciando i costi di organizzazione, che possono avere molte variabili, e quelli assicurativi, che non vanno considerati dato che la RCA auto non è soggetta all’Iva, si arriva a un totale di 928 euro, una bella cifretta.
E tenete conto che abbiamo preso ad esempio un mezzo «semplice», non un cisternato o un trasporto ADR che sicuramente accrescono i costi. Se infine moltiplichiamo la cifra del singolo camion su una flotta di – poniamo – 100 veicoli si arriva a quasi 100.000 euro all’anno che vanno a pesare sulle finanze in modo non certo indifferente.
VOCI DI SPESA |
MAGGIORI ESBORSI |
Acquisto trattore |
+ 120 € |
Acquisto semirimorchio |
+ 20 € |
Manutenzione |
+ 35 € |
Pneumatici |
+ 62 € |
Pedaggi autostradali |
+ 91 € |
Gasolio |
+ 600 € |
TOTALE |
+ 928 € |