Si chiama RePalNet ed è il primo network nato per riciclare e riutilizzare pallet usati. Più precisamente si tratta di un magazzino virtuale condiviso, gestito da un database informatico, in cui si incontrano domanda e offerta che mi muove intorno a questo mercato, vale a dire le aziende di recupero di pallet usato, le aziende di trasporto e di logistica e le aziende manifatturiere che necessitano di pallet per spedire le proprie merci o li ricevano insieme a merci acquistate.
Dietro al progetto ci sono Franco e Tiziano Petrigh, titolari dell’azienda Friul Pallet, e un gruppo di giovani studenti friulani, convinti che l’idea di business possa funzionare perché in grado di garantire vantaggi a tutti: alle aziende specializzate nel recupero pallet che ottimizzano il lavoro, alle aziende di trasporto che accrescere la percentuale di carico e alle aziende manifatturiere che contengono i costi di acquisto e smaltimento dei pallet.
Vantaggi che si potranno toccare con mano soprattutto rispetto ai pallet non standard, che nei calcoli di RePalNet sarebbero più di 5 milioni, ognuno diverso rispetto a dimensioni, struttura e robustezza e quindi difficilmente ricollocabili una volta utilizzati.
Proprio per gestire al meglio questo massa di materiale diverso e fornire agli utenti una bussola con cui orientarsi, RepalNet ha brevettato un evoluto sistema di classificazione e codifica dei bancali. I pallet riclassificati e codificati vengono quindi inseriti nel comune database online, consultabile sul sito www.repalnet.eu