Daniele Lucertini del CARP di Pesaro è il miglior eco-driver italiano e quindi toccherà a lui rappresentare l’Italia nella finale internazionale, in programma a Lione il prossimo 16 ottobre. È questo l’esito della finale nazionale dell’Optifuel Challenge che Renault Trucks ha organizzato insieme a Federtrasporti (impegnata contemporaneamente nella finale di Vinco.Sicuro!) che si è svolta sabato 14 settembre a Guidonia, presso il cementificio della Buzzi Unicem. Per riuscire ad avere la meglio degli altri sette finalisti, selezionati tramite le due tappe di Ferrara e di Polla (Sa), il conducente marchigiano ha veramente dovuto superare se stesso. «Ho fatto qualche piccolo errore – ha dichiarato appena giunto al traguardo – e poi ho anche trovato lungo il percorso alcuni inconvenienti, come una vettura che mi ha tagliato la strada costringendomi a rallentare. Ero convinto di non riuscire a vincere. E invece…».
E invece, evidentemente, proprio le difficoltà incontrate hanno fatto pressione su Lucertini, richiedendogli uno sforzo maggiore e una performance addirittura superiore a quelle precedenti. Lo dicono i numeri: se si confronta la prestazione del driver del CARP nella tappa di Ferrara con quella di Guidonia, condotta alla guida del Renault T.480, appare subito evidente che, malgrado il percorso della finale fosse molto più ondulato e ricco di saliscendi, la velocità media è cresciuta in maniera siderale, senza intaccare minimamente i consumi. Anzi, tagliando di netto le frenate e facendo scorrere il veicolo come se viaggiasse su una strada di velluto, Lucertini è riuscito a tenere una media di consumo bassissima. In più, a spingerlo ancora più in alto in classifica, anche a dispetto di una doppia penalità, è stata la sua precisione nei quiz: su 20, relativi non soltanto al veicolo, ma anche al carico e al codice della strada, ha commesso soltanto quattro errori. E nessuno, in finale, ha saputo fare di meglio.
Alle sue spalle, a distanza minima, sono giunti in tandem Roberto Gardin e Roberto Pirondini. I due autisti, il primo del CONAP di Fiorenzuola d’Arda (Pc) e il secondo dell’azienda Paolo Ferrari associata al GAM di Mantova, condividono, oltre al nome di battesimo, anche il punteggio finale, risultato praticamente identico, seppure con un leggero vantaggio per Gardin. Anche se poi, sulla strada, hanno approcciato la prova in modo molto diverso. Il driver dell’azienda emiliana è andato molto veloce, tanto quanto Lucertini, ma alla fine, malgrado abbia frenato poco, ha consumato almeno cinque litri di gasolio in più del marchigiano. In compenso è andato molto bene nei quiz, esattamente dove Pirondini si è in parte rovinato la prova. Perché l’autista mantovano ha stabilito una sorta di record nella percentuale di strada coperta con ruota libera (tramite cioè sia l’Optiroll, sia il cut-off, vale a dire con piede sull’acceleratore alzato e marcia inserita) e questo ovviamente gli ha consentito di tenere i consumi su una soglia particolamente contenuta. A penalizzarlo invece è stata, oltre a qualche errore di troppo nei quiz, anche una velocità media inferiore ai primi due.
Merita una citazione anche Dumitru Ciontos di Curcio Trasporti e Logistica, non foss’altro perché ha dimostrato di essere indiscutibilmente bravo nel far scorrere il veicolo e nel tenere una velocità media molto elevata. Poi però, a spingerlo fuori dal podio sono stati i troppi errori nei quiz e soprattutto le quattro penalità registrate lungo il percorso.
Mario Piangivino del CAN di Noci (Ba) è arrivato quinto, invece, per aver tenuto un’andatura molto lenta, che peraltro, non gli ha garantito un consumo al livelli dei primi, perché è uscito troppe volte fuori dalla zona verde del contagiri. Per il resto però la sua prova è stata sicuramente convincente.
In classifica dopo di lui si sono piazzati nell’ordine Giancarlo Melis del GTV di Campiglia Marittima (Li), Vicenzo Celentano di Curcio e Santo De Luca di Longobardi di Nocera Inferiore (Sa).
Tre considerazioni finali. La prima, mutuata dalle parole del direttore commerciale di Renault Trucks, Fabio Martucci, relativ a un dato statistico: seppure molti degli autisti in gara non guidino quotidianamente un camion con la losanga, hanno fatto registrare ugualmente ottime prestazioni. E proprio per tale ragione ne hanno apprezzato non soltanto il comfort, ma anche le caratteristiche meccaniche. E questo è il sintomo inequivocabile di come la Serie T sia un mezzo facile da condurre, con una strumentazione di immediata comprensione, con cui si entra facilmente in sintonia.
La seconda è stata espressa dall’amministratore delegato di Renault Trucks Italia, Giovanni Lo Bianco, il quale ha sottolineato come la guida razionale, promossa dal costruttore francese tramite il Challenge, sia un valore ad ampio spettro, in grado cioè non soltanto di contenere i consumi di carburante, ma anche di produrre in modo automatico benefici sulla sicurezza stradale. Sensibilizzare gli autisti a condurre in questo modo, quindi, serve non soltanto a trarre il meglio dai veicoli, ma anche a insegnare loro a tutelare la propria persona e l’incolumità di coloro con cui condividono la strada.
La terza riguarda il retroterra lavorativa dei partecipanti: tra i primi cinque classificati i padroncini costituiscono la maggioranza rispetto agli autisti dipendenti. Certo, i valori sono livellati, ma sia Lucertini, sia Gardin, sia Piangivino guardano al camion anche come a uno strumento di impresa, dal quale trarre il margine necessario per mandare avanti un’attività. Peraltro, volendo scendere ancora più nel dettaglio, nella maggior parte dei casi la vicenda imprenditoriale di questi conducenti-artigiani rappresenta un testimone raccolto da un genitore, unitamente a tanta passione e a tanto spirito di sacrificio. Tutti sentimenti che alla lunga, evidentemente, si rivelano vincenti.