Yilport dallo scorso fine luglio ha firmato un contratto di concessione di 49 anni per la gestione di quel molo polisettoriale del porto di Taranto dove, dal 2001 a fine 2014, aveva operato la compagnia Evergreen attraverso la società partecipata TCT, Taranto Container Terminal. Adesso da Shangai giunge notizia che nella gestione del terminal container, accanto ai turchi di Yilport, potrebbero esserci i cinesi del colosso Cosco Shipping. La fonte di questo accordo è lo stesso Robert Yuksel Yildirim, presidente e amministratore della Yilport, volato nella cittadina cinese nei giorni scorsi proprio per incontrare il chairman del gruppo cinese Xu Lirong. Uscendo da questo incontro avrebbe commentato: «Abbiamo deciso di lavorare insieme per costruire il futuro».
Per Taranto si tratterebbe di un’occasione d’oro. La compagnia turca, infatti, ha già in pancia il 24% di uno dei primi quattro operatori a livello mondiale del settore, la francese CMA CGM. Mentre Cosco in Italia è del tutto assente, anche se opera nel Mediterraneo in un hub nel porto dl Pireo, di fatto sotto il suo controllo.
Sergio Prete, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, commentando le voci dell’accordo, ha espresso parere positivo. «Cosco è un vettore marittimo che da qualche tempo si è affacciato anche come terminalista. Da vedere adesso che tipo di attività vorranno sviluppare insieme Yilport e Cosco e se per caso vorranno gestire insieme delle infrastrutture portuali. Le prospettive sono interessanti». Cosco, ha ricordato Prete, seppure non ha mai operato su Taranto nel settore container, è invece attivo nella gestione delle rinfuse e soprattutto nello scarico delle materie prime necessarie alla produzione dell’Ilva.
Yilport nei prossimi giorni prenderà la gestione diretta della banchina di 1.900 metri e delle aree retrostanti, tutte sottoposte a ristrutturazione e allargamento con investimento pubblico di 70 milioni. Mancano da rinnovare le gru necessarie per la movimentazione dei container, opera che la società turca ha già annunciato di aver messo in cantiere.
Yilport è già presente a Malta e su sette porti tra Spagna e Portogallo e considera l’Italia una tessera fondamentale per realizzare un puzzle che sta costruendo su scala globale. Proprio questo indurrebbe a pensare che l’accordo con Cosco non sia limitato alla scalo pugliese, ma possa interessare una dimensione più allargata e quindi un connubio più stretto tra le due compagini societarie.