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Franchini a Lupi: «Se il governo non cambia linea sul caro-pedaggi si prepari al fermo»

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«Il meccanismo delle concessione autostradali va sicuramente revisionato per quest’anno». Lo ha detto a chiare lettere il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Maurizio Lupi, rispondendo oggi pomeriggio al question time alla Camera, dedicato proprio ai rincari delle tariffe autostradali. E la revisione – ha aggiunto – «va condotta in collaborazione con le commissioni parlamentari» competenti, ma potrà interessare soltanto «quei contratti di concessione che sono in scadenza perché «non si possono rinegoziare contratti in essere».
Lupi ha anche ricordato che esistono 25 rapporti di concessione, ciascuno regolamentata per legge, e 6 convenzioni stabilite definitivamente dal Cipe nel 2007 che regolano singolarmente i rapporti tra Stato e concessionari. «È un sistema molto articolato – ha concluso il ministro – «che non potrà essere riformato con un unico atto».
In pratica, Lupi ha fatto un quadro dell’esistente e della necessità di modificarlo, ma non ha fatto menzione delle modalità con cui rendere meno onerosi per le grandi utenze – autotrasporto compreso – quegli aumenti anche consistenti (per il 2014, in media, del 3,9%, ma con punte sulle tratte del Nord-Est molto più elevate) che ogni anno, puntuali come Babbo Natale, si trovano sotto l’albero.
E proprio questa lacuna (o magari dimenticanza?) non è andata giù al presidente di CNA-Fita Cinzia Franchini, che l’ha letta come il risultato di una diretta pressione: «L’azione dei concessionari evidentemente, in pochi giorni, ha già sortito gli effetti desiderati su una politica a dir poco “scodinzolante”».
Ecco perché CNA-Fita è tornata nuovamente a chiedere al ministro di convocare le rappresentanze dell’autotrasporto prima dell’incontro annunciato per il 15 gennaio con i concessionari autostradali «affinché vengano date precise rassicurazioni rispetto all’inclusione del trasporto merci in conto terzi nella proposta di abbonamenti per l’utenza ricorrente».
Inoltre CNA-Fita ritiene fondamentale che si apra subito il confronto con le rappresentanze per approfondire ulteriori meccanismi per calmierare questa folle impennata dei pedaggi.
Ma le parole più dure Franchini le ha espresse per ribadire che «l’autotrasporto che noi rappresentiamo non può in alcun modo tollerare questi aumenti sfacciati. E se non avremo rassicurazioni nell’immediato con quanto richiediamo, per mettere una toppa a questo andazzo, il Governo si prepari, perché il fermo non potrà che essere la naturale conclusione del suo agire».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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