Il trasporto fluviale delle merci in Italia non fa faville. Anzi, eppure il Po, da Milano all’Adriatico sarebbe tranquillamente navigabile. Ma adesso qualcosa potrebbe cambiare, visto che l’Europa ha inserito proprio questo segmento di fiume nel core network del corridoio Mediterraneo – quello della Torino-Lione, tanto per intenderci – e di conseguenza ritiene utile investirci del denaro.
L’obiettivo è rendere il corso d’acqua navigabile in categoria 5 (1500-2000 tonnellate), 365 giorni l’anno, da Truccazzano (alle porte di Milano) a Venezia o Ravenna. Una chiatta da sola può infatti trasportare fino a 1500 tonnellate, pari a 30 camion. Di conseguenza con dieci chiatte sarebbe possibile togliere dalla strada 300 mezzi pesanti al giorno.
Entro fine 2015 è previsto il completamento dei lavori per trasformare il tratto dell’Idrovia Mantova-Adriatico da categoria 3 (700 tonnellate) a categoria5. L’idrovia interessa le province di Mantova, Verona e Rovigo, ed offre fondali costanti lungo i136 km di lunghezza, velocità di corrente minima, ed elevata sicurezza.
Sul fronte dell’idrovia ferrarese, i 70 km di canale navigabile che vanno dal Po, passando per la città di Ferrara, fino a giungere al mare, a Porto Garibaldi, sono in fase di adeguamento per consentire la navigazione commerciale di imbarcazioni della quinta categoria. Si tratta di un collegamento fondamentale per connettersi al «core port» di Ravenna.
Intanto l’Aipo (l’Agenzia interregionale per il fiume Po) ha presentato un progetto dal costo di 2 milioni di euro per studiare le migliori condizioni per una navigazione sostenibile del corso d’acqua, da Cremona al mare Adriatico. La proposta prevede due ipotesi: la regimazione con una serie di chiuse (utile anche a creare energia idroelettrica) e quella a corrente libera (che non interrompe il trasporto di sedimenti verso le spiagge dell’Adriatico, già colpite dal fenomeno dell’erosione).
A completare il quadro sono gli studi di valutazione per un canale navigabile da Truccazzano (Milano) a Pizzighettone (Cremona), con un’operazione di infrastrutturazione eco-compatibile, che possa diventare un volano economico per i territori attraversati. Truccazzano viene ritenuto geograficamente strategico in vista dei collegamenti con le future nuove arterie stradali (la Tangenziale est esterna, ed il collegamento autostradale Brescia – Bergamo – Milano (Brebemi).