C’è crisi di liquidità e anche l’Agenzia delle Entrate se ne rende conto. E proprio per questo con una circolare n. 5/E dello scorso 10 marzo ha stabilito alcuni indirizzi per trattare in modo diverso le imprese più virtuose o, per dirla ancora più chiaramente, di velocizzare la pratica di rimborso e di effettuare meno controlli a chi è in regola con gli obblighi tributari.
In pratica rispetto a una richiesta di rimborso, gli uffici dovranno valutare il livello di rischio facendosi aiutare da una nuova applicazione informatica denominata “Analisi del rischio IVA”. Il punteggio si basa per la precisione su diversi parametri quali la continuità aziendale, la tipologia di attività svolta, la regolarità delle dichiarazioni, l’assenza di accertamenti e di violazioni penali, ecc.
All’atto pratico le imprese con livello di rischio più elevato avranno controlli più stringenti rispetto a quelli con basso livello di rischio.
L’analisi del rischio però non si applica ai rimborsi richiesti dalle imprese di più rilevante dimensione, vale a dire con volume d’affari, ricavi o compensi superiori a 100 milioni di euro, in quanto monitorate secondo quando previsto da altre disposizioni normative (art. 27 del D.L. n. 185/2008).