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Nissan e-NV200: il meticcio

Le sostenibilità ed economicità tipiche della propulsione 100% elettrica combinate agli spazi di carico di un mezzo vocato alla distribuzione urbana: è l’e-NV200, il primo commerciale di Nissan, da gustare a partire dal prossimo mese di giugno

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L’elettrico è una scommessa: c’è chi ci crede e chi no. Nissan appartiene senz’altro alla prima schiera e dopo averlo dimostrato nelle vetture a colpi di Leaf, adesso lo conferma rispetto ai veicoli da lavoro con l’e-NV200, versione elettrica della furgonetta che costruisce in proprio (fuori cioè dall’alleanza con Renault) a Barcellona. Sintetizzando al massimo, l’operazione è: coniugare la propulsione elettrica testata positivamente sulla Leaf, con la generosa capacità di carico di un commerciale puro. Ma attenzione, perché non siamo davanti a un’operazione di adattamento quanto a una «riprogettazione radicale», per dirla con le parole di Guillaume Carter, senior vice president vendite e marketing di Nissan Europe.
Cerchiamo le prove di tale riprogettazione. I componenti dell’e-NV200 per oltre il 30% sono esclusivi, nel senso che si trovano qui e in nessun altro veicolo. Guardando bene si capisce che con l’NV200 tradizionale c’è sì una parentela, ma pure tante differenze, anche nelle linee estetiche; l’e-NV200, con quello sportello di ricarica centrale e quel viraggio in azzurro di ogni fonte luminosa (compresi i Led dei fari), conferma di essere il figlio meticcio di un’unione tra un commerciale e un elettrico Nissan.
Anche all’interno le cose «mai viste» sono numerose: il quadro strumenti, perché accoglie un informatissimo display digitale, il selettore del cambio, perché adotta al posto del joystick presente sulla Leaf, una più intuiva leva che scorre sulle posizioni di funzionamento.
Sotto al cofano e sul telaio rispunta forte il carattere meticcio. Perché se per un verso l’e-NV200 prende in prestito dalla Leaf le sospensioni anteriori indipendenti e il sistema di propulsione, compreso il motore sincrono da 80 kW, poi adotta diverse soluzioni pensate per salvaguardare la funzionalità commerciale del veicolo. Ecco perché il pacco batterie viene sistemato sotto il pianale, così da non compromettere il volume di carico, che rimane di 4,2 m3 e consente di trasportare due Europallet.
Analogo discorso vale quando si mette in moto. Perché la ripresa grintosa, garantita da una coppia subito disponibile, è tipica di un elettrico, ma la maneggevolezza del veicolo, frutto di un baricentro particolarmente basso, o il sistema di frenata, reso maggiormente rigenerativo, sembrano pensati apposta per un veicolo votato all’andamento stop&go del traffico cittadino e che così riesce a raggiungere un’autonomia di ben 170 km. Molto di più di una missione media di un veicolo da distribuzione urbana.
La ricarica veloce. Ci sono più modi per ricaricare la batteria dell’e-NV200: si può usare una rete domestica monofase da 3,3 kW a 16 ampere o una comune presa domestica da 10 ampere. In questo caso la ricarica dura 10-12 ore, mentre con un’alimentazione da 6,6kW/32 ampere si scende a 4 ore. E comunque con il sistema Quick Charger è possibile ricaricare la batteria fino all’80% della capacità in soli 30 minuti. E in tutta Europa le stazioni di ricarica compatibili con questo sistema sono oltre 1000.

 

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