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Lo sguardo verso Est di Interporto Pordenone

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Punta a internazionalizzarsi Interporto Pordenone e per questo guarda intensamente a Est, stringendo accordi commerciali per la movimentazione delle merci da e per la Russia. Proprio a questo scopo una delegazione di imprenditori di Chop, comune al confine tra Ucraina, Slovacchia e Ungheria, ha incontrato il presidente del polo logistico pordenonese e del consorzio Corridoio «Italia-Serbia», Giuseppe Bortolussi, per studiare opportunità di interscambio. In particolare l’attenzione della delegazione si è soffermata sulla movimentazione delle merci attraverso la ferrovia, dal momento che il polo intermodale della Destra Tagliamento sta per avviare la stazione elementare all’interno di Interporto. L’interesse degli ucraini è quello di collegarsi all’hub pordenonese dove far arrivare i Tir da caricare su appositi treni, facendoli giungere a destinazione in tempi molto più brevi rispetto la tratta stradale e con un vantaggioso risparmio di costi. Inoltre questa modalità di spostamento delle merci consentirebbe di superare il blocco vigente che non consente ai mezzi pesanti di transitare durante il fine settimana.
Chop è anche una porta di ingresso tra Oriente e Occidente, visto che qui si trovano gli scartamenti ridotti tra ferrovie europee e quelle che entrano nei paesi dell’ex unione sovietica, ma è anche una delle frontiere più grandi e trafficate della zona Schengen. Il terminal gestisce diverse tipologie di merci: dai cargo pallet, a materiali in sacchi, big bags, attrezzature pesanti e macchinari, veicoli, prodotti alimentari ingombranti, carichi pericolosi e attrezzature militari.
«Questo tipo di rapporti che stiamo instaurando, grazie anche al consorzio “Corridoio Italia-Serbia” – spiega Bortolussi – accrescono il ruolo di hub internazionale che Interporto di Pordenone sta costruendo con i propri partner nell’ambito degli interscambi tra il nord e l’est dell’Europa. In questo incontro ognuno ha scoperto le proprie carte; a breve restituiremo la visita ricevuta e verificheremo se ci sono i termini per chiudere un accordo».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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