5.923.072 tonnellate, in crescita di 714.926 tonnellate, pari a un 13,7%, rispetto agli stessi mesi del 2013. Chiude bene il primo trimestre 2014 per il porto di Ravenna, ma è analizzando i dati delle diverse tipologie che si colgono le reali tendenze in corso. Le merci secche, per esempio, hanno segnato una crescita del 17,9% (603 mila tonnellate in più), mentre le rinfuse liquide e quelle in container hanno subito un calo rispettivamente del 4,5% e del 13%. Flessione, quella dei container, addirittura accentuata a marzo quando il calo è stato del 20,7% rispetto a marzo 2013. A fare la parte del leone sono invece le merci su rotabili che crescono del 123,9% (236 mila tonnellate in più), mentre l’incremento maggiore viene assorbito dai prodotti metallurgici, passati da 1.086.133 a 1.471.313 tonnellate, soprattutto in virtù della decisione dell’acciaieria Arvedi di Cremona di indirizzare a Ravenna circa un milione di tonnellate di metallurgici che prima prendevano la strada di Venezia. Ugualmente alto è il traffico di prodotti agricoli, passati da 326 mila a 552 mila tonnellate (+69,1%), così come restano in territorio positivo le materie prime per le ceramiche: 65 mila tonnellate in più rispetto al primo trimestre 2013, pari a un +9,4%.
A tirare molto però sono in particolare le autostrade del mare con 17.873 trailer movimentati rispetto ai 9.733 del 2013, con un incremento dell’83,6%. Incrementi si sono registrati su tutte le rotte: Ravenna-Catania (10.932 mezzi rispetto agli 8.194 dello scorso anno), Ravenna-Brindisi (2.925 rispetto agli 1.345 del 2013), Ravenna-Igoumenitsa e Ravenna-Patrasso (975 pezzi e 2.680, senza confronti con il 2013 perché inaugurata a gennaio da Grimaldi.
Non è un caso quindi che il presidente dell’Autorità Portuale, Galliano Di Marco, commentando questi dati ricorda che le autostrade del mare, che nel primo trimestre dell’anno ha consentito al traffico nel porto di Ravenna di crescere, nel 2013 avevano permesso di avere un saldo positivo del traffico 2013. Ma soprattutto il presidente si mostra preoccupato rispetto ai container: il dato negativo «dimostra che è necessario avviare prima possibile i lavori di approfondimento dei fondali previsti nel cosiddetto Progettone… Dobbiamo andare avanti e al più presto, per non perdere quote di traffico, anche nel settore delle rinfuse, che sarebbe poi impossibile recuperare e senza le quali è messa a repentaglio l’attività del porto e di tutti coloro che vi trovano occupazione».