Sul web, e in particolare sui social network, è diventata una sorta di barzelletta, tanti sono i siti e i post che ridicolizzano le prodezze negative dei suoi autisti. Ma i bilanci di Waberer, colosso ungherese del trasporto merci internazionale, fanno tutt’altro che ridere. Il fatturato dello scorso anno viaggiava sui 452 milioni di euro e, stando agli obiettivi sociali, dovrebbe raddoppiare entro il 2020. In che modo?
Due sono i principali pilastri individuati:
– il potenziamento della flotta veicolare, basato sia sul ricambio dei veicoli – che mediamente avviene quando i veicoli raggiungono un’età di 2 anni, nella convinzione che un camion giovane renda più leggeri i costi del suo funzionamento – sia sul ricorso a semirimorchi mega in grado di incrementare del 5% la capacità di carico. In questa operazione Waberer investirà 100 milioni di euro, cifra comunicata ufficialmente in un bando di gara pubblicato nei giorni scorsi e che dovrebbe portare all’individuazione del fornitore entro la fine dell’estate. Da sottolineare, forse proprio in virtù delle ironie della rete, che il bando di gara – a quanto è stato comunicato – avrà come fattori discriminanti, oltre al livello contenuto del prezzo di acquisto e ai bassi costi di gestione, anche la dotazione di sicurezza dei veicoli.
– la creazione di una rete di filiali in Europa posizione nei maggiori centri di traffico. Così, dopo le filiali in Germania, Romania, Slovacchia e Polonia, dopo l’inaugurazione di Waberer France nella scorsa primavera, è in fase di lancio la filiale del Regno Unito, mentre quella dei Paesi Bassi è in avanzato stato organizzativo.
Ricordiamo che già nello scorso dicembre Waberer aveva acquistato 600 nuovi veicoli, scegliendo DAF come fornitore.