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A volte ritornano: la defunta Consulta della logistica risorge sotto nuove spoglie al ministero dello Sviluppo

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La soppressione degli enti inutili è stato uno dei capisaldi della spending review intrapresa dal governo Monti. E contro questo caposaldo franò anche la Consulta dei trasporti e della logistica un caldo pomeriggio dell’agosto 2012. Ma, come la storia insegna, gli eventi (e in fondo anche gli enti) hanno un corso ciclico, che scompare e riappare. Insomma, a volte ritornano. Magari con identità e forme diverse, ma comunque ritornano.
Così, se si va a cercare nelle pieghe del ministero dello Sviluppo Economico, ci si imbatte con qualcosa che non è esattamente la sepolta Consulta, ma sembra comunque avere con essa una parentela più o meno diretta.
Per essere più precisi, all’interno del ministero retto da Federica Guidi, è stata costituita già dallo scorso ottobre (quindi dal precedente governo) una Consulta dell’Automotive, vale a dire un luogo di relazione permanente tra imprese e istituzioni finalizzato a ridare ossigeno a un settore in asfissia. Scopo nobile sul quale non si ppuò che essere concordi.
Quello che suona curiosi è la costituzione in seno a questa Consulta di un gruppo tecnico che si occupa specificatamente di «Infrastrutture e logistica» e che conta al suo interno sia membri politici (sottosegretario allo Sviluppo, rappresentante dei ministeri dei Trasporti e dell’Istruzione e uno della conferenza Stato-Regioni) sia attori della filiera (Fiat, Anfia, Unrae, Federauto). Ma a lasciare interedetti, invece, sono i verbali degli incontri di questo gruppo tecnico, visto che fanno riferimento ad argomenti quali l’ecobonus e il ferrobonus, la riforma dei porti, i processi di sdoganamento. Insomma, tutti temi molto simili, per non dire identici, a quelli trattati nella defunta Consulta dell’Autotrasporto e della Logistica. L’unica differenza – a voler essere maliziosi – è che qui manca completamente la voce dei rappresentanti dell’autotrasporto, tanto che Paolo Uggè, trattando la questione sulle pagine del sito di Conftrasporto, parla di una vera e propria «scoperta» che costringe a riflessioni. E magari a comparazioni: «la Consulta è stata prima delegittimata e poi soppressa – scrive testualmente – Quasi come si sta facendo con l’Albo degli autotrasportatori». Chiaro, no?

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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