Il giochino sembra di quelli già visti mille volte: il camion che viaggia quando invece, inserendo la relativa carta nel cronotachigrafico, appare in sosta. Eppure, quando gli agenti della polizia municipale di Ravenna tre giorni fa hanno fermato un autoarticolato lungo la Statale 16 Adriatica non sono riusciti a trovare la tradizionale calamita. In ogni caso non si sono arresi e hanno fatto pressioni al conducente, un autista di 33 anni di origine pugliese. Il giovane ha cercato di giustificarsi, dicendo che il camion non era suo, ma del fratello, il quale lo aveva fornito di un telecomando con cui accendere e spegnere uno speciale congegno con cui staccare le registrazioni del cronotachigrafo. Ma non aveva assolutamente idea di come funzionasse e di dove fosse sistemato.
A quel punto gli agenti si sono rivolti a un’officina specializzata che, dopo aver smontato la plancia del veicolo, hanno scoperto un vano, costruito ad hoc, in cui erano sistemate un paio di scatole collegate da fili, i quali poi proseguivano verso il cronotachigrafo. La prova della frode era così accertata e le sanzioni comminate all’autista l’amara conseguenza: 1.500 euro di multa, ritiro della patente per una sospensione fino a tre mesi e, a condire il tutto, un taglio di 10 punti sulla carta di qualificazione del conducente.
1.500 euro e 10 punti su CQC per un taroccamento elettronico senza calamita
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